Sclerosi Laterale Amiotrofica (SLA) : i primi passi della ricerca scientifica
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SCLEROSI LATERALE AMIOTROFICA: ...AIUTIAMOCI A TROVARE IN QUESTO BUIO UNA LUCE ... CHE CHI DOVREBBE NON HA TEMPO O CORAGGIO DI ACCENDERE... VI LASCIO UNA VOCE CHE CON SACRIFICIO HO CONQUISTATO... MA QUESTO TRISTE E INCONSOLABILE PATRIMONIO E' DI OGNI MALATO ... DI OGNI FAMILIARE CHE PIANGE IN SILENZIO... DA QUANDO QUESTE TRE LETTERE SONO ENTRATE NELLA NOSTRA VITA E CHE MESSE INSIEME FORMANO UNA COSI' PROFONDA E INGIUSTA MALATTIA...
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Sclerosi Laterale Amiotrofica (SLA): i primi passi della ricerca scientifica
La ricerca sulla Sclerosi Laterale Amiotrofica (SLA) muove i primi passi: ma c’è ancora molto da fare. Nei giorni scorsi è stato presentato sulla rivista Brain uno studio condotto da Antonio Orlacchio, dell’Università Tor Vergata di Roma, su 25 famiglie di origine italiana sparse in vari Paesi del mondo.
L’indagine ha permesso di individuare un nuovo gene (spatacsina o SPG11) coinvolto nello sviluppo della forma ereditaria della SLA, che colpisce in giovane età e costituisce il 5% delle forme di SLA ad oggi conosciute.
Arriva dall’Istituto Neurologico Carlo Besta, invece, la notizia che sta per partire uno studio che approfondirà le potenzialità terapeutiche dell’EPO. Il farmaco, spesso alla ribalta della cronaca a causa dei ciclisti coinvolti negli scandali del doping, potrebbe rivelarsi estremamente efficace per trattare la SLA.
L'eritropoietina (EPO), infatti, ha mostrato in uno studio condotto mesi fa di essere capace di garantire un effetto neuro protettivo: un effetto che il team di ricerca del Besta continuerà ad indagare per confermarne l’effetto.
Attualmente l’unica opportunità terapeutica per la SLA è riluzolo, che non ha effetto curativo ma agisce rallentando il decorso. Per questo la ricerca scientifica continua ad impegnarsi nello studio di nuove possibilità terapeutiche partendo dalla comprensione dei meccanismi che causano la malattia.
La SLA provoca la degenerazione progressiva delle funzioni motorie (con una graduale perdita dell’uso degli arti inferiori e superiori, della deglutizione, della fonazione e della respirazione) portando generalmente alla morte entro 3-5 anni dall’esordio.
Far luce sulle cause e studiare le terapie sono le grandi sfide per il futuro per combattere una malattia che colpisce con un’incidenza, in Italia, di 2/3 casi su 100.000 abitanti e con una prevalenza di 6/7 casi su 100.000 abitanti.
Per contribuire a sconfiggere la SLA con la sola arma veramente efficace - la ricerca - è nata AriSLA, (Agenzia di Ricerca per la Sclerosi Laterale Amiotrofica), la prima fondazione in Italia e in Europa ad occuparsi in maniera dedicata ed esclusiva alla ricerca d’eccellenza, per individuare le cause di questa malattia terminale e mettere a punto terapie adeguate.
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