giovedì 20 agosto 2015

 IMPORTANTE SVOLTA NELLA RICERCA SULLA SLA
 
gli scienziati della Johns Hopkins University dicono di essere arrivati a una svolta nella ricerca sulla malattia
 
Svolta nella ricerca sulla SLA ha risolto il mistero sul ruolo di una proteina che i ricercatori chiamano “TDP-43″. Circa dieci anni fa i ricercatori scoprirono che nei malati di SLA si riscontra spesso la presenza “grumi” di questa proteina fuori dal nucleo delle loro cellule cerebrali, ma non capivano se questa fosse una causa o un effetto della malattia. In un nuovo studio sul ruolo di questa proteina nelle cellule dei topi, pubblicato la settimana scorsa sulla rivista Science, i ricercatori della Johns Hopkins University sono riusciti a ricostruire come la proteina TDP-43 – che in teoria ha il compito di decodificare il DNA – nei malati si scompone e diventa “appiccicosa”. Non riesce quindi a leggere il DNA e questo provoca la morte della cellula nel giro di pochi giorni.
 
Quando i ricercatori però hanno iniettato nei neuroni una proteina artificiale, sintetizzata in laboratorio perché simulasse il comportamento sano della TDP-43,
 
le cellule si riattivavano e tornavano alle loro normali funzioni.
 
Questo ha generato molto interesse, perché a questo punto si ipotizza che un trattamento simile possa essere utilizzato per rallentare se non addirittura fermare il decorso della malattia.
 
 
 

Staminali per bloccare la Sla:

la sfida che impegna Novara e Atlanta

     Primo trapianto al mondo di staminali cerebrali su un paziente malato: nel team internazionale la neurologa Letizia Mazzini del centro ricerca novarese sulla Sla