domenica 14 marzo 2010

Un recente studio evidenzia
che nei pazienti affetti da SLA risulta essere
particolarmente compromessa la conoscenza semantica caratterizzata dalla perdita del significato delle parole e dal deterioramento
nel riconoscimento di volti e oggetti, è una delle manifestazioni cliniche della degenerazione lobare frontotemporale ed è associata
ad atrofia del giro temporale inferiore e medio.
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15 commenti:

Fabio e Fabrizio ha detto...

Che i pazienti con sclerosi laterale amiotrofica (SLA), hanno un notevole grado di compromissione cognitiva è sempre più evidente. Lo studio attuale, anche se un po 'esoterico, dovrebbe aiutare a diffondere la parola. Gli investigatori compromissione lingua valutato in 34 pazienti consecutivi affetti da SLA che hanno completato una valutazione cognitiva in una clinica accademica neuromuscolare. Di questi, 26 pazienti sono stati sottoposti strutturali MRI. Per rilevare l'atrofia regionale, i ricercatori hanno confrontato queste scansioni statisticamente di scansioni da pari età controlli.
Quattordici dei pazienti ha avuto notevole compromissione cognitiva, definita come uno o entrambi i seguenti: l'esecuzione modo anomalo rispetto ai controlli su tre dei quattro test di funzionalità del lobo frontale, o criteri di incontro per la degenerazione lobare frontotemporale (FTLD). I pazienti SLA era significativa atrofia della corteccia motoria primaria, ma anche nella corteccia premotoria e prefrontale. Confronto con i pazienti SLA, senza compromissione cognitiva, i 14 pazienti con compromissione cognitiva prestazioni peggiori nei test di conoscenza semantica (conoscenza dei fatti, ad esempio, "un pallone è per i calci"). Le prove coinvolti senza alcun limite temporale, alterazione della conoscenza semantica così non poteva essere attribuito alle risposte del motore più lento. La conclusione un po 'esoterica è che i pazienti SLA sono stati particolarmente compromessa sulla conoscenza semantica innescato da lettura di parole d'azione rispetto ai lettura di parole oggetto. Atrofia del frontale inferiore e la corteccia prefrontale dorsolaterale correlata con compromissione di entrambe le azioni e la conoscenza dell'oggetto, mentre l'atrofia della corteccia premotoria correlata solo con la conoscenza di azione compromessa.




Commento: Questo studio fornisce immagini convincenti e le prove comportamentali per sostenere il crescente consenso che molti pazienti affetti da SLA, quando attentamente vagliati, mostrano significativa compromissione cognitiva. Minori problemi metodologici (alcune mappe atrofia non sono stati corretti per confronti multipli, l'umore non è stata valutata) non ne pregiudicano i risultati principali. Discussione L'articolo e l'editoriale di accompagnamento forniscono una panoramica utile del questioni cognitive in gioco nella SLA (e, potenzialmente, più in generale nelle malattie neurodegenerative) ed evidenziare i recenti progressi della genetica e della biologia molecolare che collega ALS a FTLD. I giorni di considerare come una sindrome SLA isolato motore sono rapidamente svanendo

Fabio e Fabrizio ha detto...

La demenza semantica, caratterizzata dalla perdita del significato delle parole e dal deterioramento nel riconoscimento di volti e oggetti, è una delle manifestazioni cliniche della degenerazione lobare frontotemporale ed è associata ad atrofia del giro temporale inferiore e medio. I pazienti possono presentare predominantemente problemi nella denominazione e nella comprensione di parole, o nel riconoscimento di volti e oggetti, la predominanza del verbale o non verbale riflette l'accentuazione dell'atrofia sul lobo temporale destro o sinistro. Possono esserci cambiamenti nel comportamento, anche se questi hanno sfumature più ossessive di quanto si rileva tipicamente nella demenza frontotemporale (FTD).Comunque, con il progresso della malattia possono verificarsi sovrapposizioni nella sintomatologia clinica della demenza semantica e della FTD, a rinforzo del legame fra queste sindromi cliniche. La disfunzione semantica è poco riconosciuta e può essere scambiata per amnesia da malattia di Alzheimer, ciò può essere importante per spiegare alcune caratteristiche comportamentali osservate nella degenerazione cerebrale focale.
Nella demenza frontotemporale (FTD), in cui il tratto predominante è il cambiamento caratteriale e il crollo nella condotta sociale, le funzioni strumentali del linguaggio e la percezione visiva rimangono relativamente intatte. I pazienti incominciano a parlare sempre meno come espressione della loro generale inerzia e adinamia, diventano poi muti, non è stata ancora trovata prova che essi abbiano difficoltà nella comprensione del significato di parole o nel riconoscimento di oggetti. Ci sono invece alcuni pazienti con degenerazione cerebrale focale in cui l'accentuazione della patologia è sul lobi temporali piuttosto che su quelli frontali, in cui la caratteristica saliente è una profonda perdita della conoscenza semantica. Questo può includere la perdita della capacità di comprendere il senso della parole e il significato degli oggetti come anche il fallimento nel riconoscere odori, sapori e stimoli tattili. Il termine demenza semantica è stato introdotto per racchiudere la natura multimodale del disordine.

Fabio e Fabrizio ha detto...

Caratteristiche della demenza semantica
Linguaggio
I pazienti spesso si presentano all'attenzione del medico con un disturbo per il significato delle parole. Essi hanno difficoltà di denominazione e fanno errori a base semantica, come chiamare coniglio un cane. Trovano pure difficoltà nel comprendere il significato delle parole, così, nel sentire una parola come coniglio, possono esprimere una mancanza di familiarità e chiedere "Coniglio? Che cos'è un coniglio?" Altrimenti, la produzione verbale è fluente e grammaticalmente corretta e libera da errori fonologici. Di più, la produzione è disinvolta e i pazienti non cercano le parole perse: si limitano a parlare rimanendo all'interno dei confini del vocabolario a loro accessibile. Sebbene il contenuto diventi progressivamente vuoto e stereotipato a causa del ristretto repertorio del vocabolario la natura disinvolta del discorso del paziente dà una impressione superficiale di facilità di parola, cosicché il disturbo non appare immediatamente evidente dal punto di vista clinico. E' solo a un test formale di denominazione e di comprensione verbale che la difficoltà diventa evidente e spesso si rivela essere drammatica. Non è infrequente per i pazienti risultare incapaci di denominare qualsiasi item in un test standard di denominazione di figura.
Deficit semantico non verbale.
Il disturbo semantico può interessare tutte le modalità. Allora i pazienti possono avere difficoltà nel riconoscere oggetti e volti, sapori, odori, e tessiture, e suoni non verbali come lo squillo di un telefono o di un campanello. Tuttavia le abilità sensoriali primarie sono ben conservate, così i pazienti non hanno difficoltà nel notare la presenza di stimoli visivi, uditivi, tattili od olfattori e nel distinguere dove due stimoli sono uguali o differenti. La difficoltà si trova a livello semantico nell'assegnare una identità a stimoli che sono normalmente percepiti. Perciò nei test i pazienti portano normalmente a termine compiti di associazione percettiva che richiedono loro di giudicare se due o tre oggetti simili siano identici finché questo richiede loro abilità di discriminazione percettiva e non riconoscimento dell'identità degli oggetti. Per contro, essi possono avere difficoltà nel giudicare quale di due o tre animali (es. due cani e un gatto) sono lo stesso tipo di animale dal momento che questo richiede la abilità di classificare correttamente gli stimoli rispettando la categoria semantica. Se i pazienti percepiscono normalmente e la difficoltà è a livello dell'assegnazione del significato al percetto, allora si potrebbe prevedere che i pazienti siano in grado di riprodurre accuratamente quello che vedono. Questo è esattamente quello che succede. Una caratteristica evidente della demenza semantica è la conservata abilità di copiare disegni di oggetti nonostante la mancanza di riconoscimento da parte del paziente dell'oggetto ricopiato.
Memoria.
Spesso i pazienti attribuiscono il loro disturbo a un problema di memoria. Tuttavia essi non presentano una classica amnesia. La memoria autobiografica dei pazienti per gli eventi quotidiani è decisamente ben conservata. Essi non hanno difficoltà nel ricordare appuntamenti futuri, eventi dei giorni e delle settimane passate, precisamente il tipo di informazione che è tipicamente danneggiato nella classica amnesia. I problemi di "memoria" dei pazienti si trovano nel dominio della memoria semantica, nella conoscenza del significato delle parole e di che cosa gli oggetti rappresentino. Prevedibilmente essi presentano una performance piuttosto scarsa ai tradizionali test di memoria, che tipicamente richiedono l'apprendimento di liste di parole o il ricordo di figure o di volti.

Fabio e Fabrizio ha detto...

Neuroimmagini
Immagini di risonanza magnetica strutturale (MR) rivelano una pronunciata atrofia al lobo temporale, più marcata nelle regioni temporali anteriori. Sebbene tipicamente bilaterale, l'atrofia può essere asimmetrica con un maggiore coinvolgimento del lobo temporale sinistro in alcuni pazienti e del lobo temporale destro in altri. Immagini funzionali che usano la tomografia computerizzata ad emissione di singolo fotone (SPECT) mostra anormalità emisferiche anteriori, bilaterale ma qualche volta con distribuzione asimmetrica.
Neuropatologia
L'analisi morfometrica della distribuzione regionale di atrofia cerebrale rivela soprattutto un coinvolgimento dei lobo temporali anteriori. Sono prevalentemente coinvolti i giri temporali inferiore e medio mentre i giri temporali superiori sono relativamente conservati. C'è anche tipicamente una conservazione dell'ippocampo. Le cortecce frontali e parietali sono solo mediamente atrofiche rispetto alla norma. Le variazioni istologiche sono identiche a quelle trovate nella classica FTD. Nella maggioranza dei casi c'è una pronunciata modificazione microvascolare (spongiosi) con lieve gliosi astrocitica. Neuroni rigonfi (cellule di Pick) e inclusioni (corpi di Pick) sono assenti. La patologia Pick-type con severa gliosi e rigonfiamento neuronale e inclusioni può comunque essere presente in una minoranza di casi.

Fabio e Fabrizio ha detto...

Differenze individuali
Sebbene il disturbo semantico possa interessare diversi dominii, questo non accade necessariamente in eguale misura. In alcuni pazienti il problema iniziale è rappresentato dal significato delle parole e nel corso della malattia il disturbo rimane più marcato per il materiale verbale. In altri pazienti si presenta prima una difficoltà nel riconoscimento dei volti e il problema principale si trova nel dominio del riconoscimento visivo di volti e oggetti. Un test che permette di confrontare la conoscenza semantica per le parole e per le immagini è il Test Delle Piramidi e delle Palme. Si chiede al paziente di decidere quale fra due stimoli (es. una palma e un pino) "va assieme", cioè è semanticamente associato, ad uno stimolo target (es. una piramide). Gli stimoli del test possono venire presentati in forma di parola (versione verbale) oppure di immagine (versione figurale). I pazienti molto frequentemente sono danneggiati in entrambe le versioni, ma possono verificarsi disparità nella performance in test a modalità crociata. Noi abbiamo trovato una sistematica associazione fra le discrepanze nelle performance verbale non-verbale e nelle asimmetrie destra-sinistra dimostrate dalle neuroimmagini strutturali e funzionali. Cioè i pazienti le cui performance erano peggiori per il materiale verbale, presentavano un maggior coinvolgimento del lobo temporale di sinistra dove invece, nei pazienti che avevano una resa peggiore nella versione figurale, la patologia era più accentuata per il lobo temporale destro.
Cambiamenti comportamentali nella demenza semantica
Anche se i problemi semantici sono l'aspetto evidente del disturbo, i pazienti possono anche mostrare cambiamenti caratteriali. Comunque questi sembrano essere qualitativamente differenti da quelli tipicamente osservati in pazienti affetti da FTD, in cui c'è un prevalente coinvolgimento del lobo frontale. In particolare, il comportamento nella demenza semantica ha una sfumatura più compulsiva. Frequentemente l'attenzione dei pazienti viene assorbita da una ristretta fascia di attività che essi perseguono ossessivamente.

Fabio e Fabrizio ha detto...

Essi sviluppano una predilezione per una prefissata routine e possono continuare insistentemente a controllare l'orologio. Possono sviluppare comportamenti rituali complessi. I pazienti diventano tipicamente egocentrici anche senza mostrare il grossolano tracollo della condotta sociale e nella cura personale tipiche della FTD.
Perché la demenza semantica è poco riconosciuta?
I deficit semantici che insorgono in pazienti con degenerazione cerebrale focale spesso non vengono riconosciuti clinicamente. C'è una serie di ragioni perché questo accade. Primo, le lamentele soggettive proprie dei pazienti sono circa la povertà di "memoria" tipicamente confermata dai resoconti dei parenti e rinforzata dalla scadente performance dei pazienti ad un test standard per la memoria verbale o visiva. Di conseguenza, i sintomi sono frequentemente interpretati come prova di amnesia e i pazienti sono scambiati per casi di malattia di Alzheimer. Secondo, il disturbo semantico spesso non appare nel colloquio clinico. La produzione verbale del paziente fluente, scorrevole da una impressione superficiale di facilità di linguaggio, che maschera il sottostante danneggiamento semantico. Similmente, la conservata capacità del paziente a gestire il proprio ambiente visivo e la loro abilità nel manipolare gli oggetti possono oscurare il fallimento nel riconoscimento d'oggetto. E' solo a un test mirato alla comprensione verbale e alla denominazione e al riconoscimento di volti e oggetti che il disturbo diventa evidente. Terzo, la conoscenza semantica non subisce un deterioramento totale o nullo. La perdita concettuale è più parziale che assoluta. Un paziente può per esempio sapere che il cane è un animale anziché qualcosa da mangiare, ma non sapere quanto è diverso da un gatto. Di conseguenza l'uso da parte del paziente del vocabolario e il comportamento rispetto agli oggetti che lo circondano appare largamente appropriato fino a quando i concetti non sono proprio fortemente degradati, relativamente tardi nel corso della malattia. E' forse per questa ragione che i pazienti spesso hanno già dei severi deficit semantici, dimostrabili a un testing formale, al momento in cui si presentano per la prima volta all'attenzione medica: sottili deterioramenti semantici rimangono nascosti nella vita quotidiana e non sorgono motivi per occuparsene.

Fabio e Fabrizio ha detto...

Quanto è comune la demenza semantica?
La demenza semantica, che coinvolge la perdita multimodale di conoscenza semantica, sembrerebbe essere la presentazione relativamente inusuale di una degenerazione cerebrale focale. Dopo un periodo consecutivo in cui 100 pazienti con tipico disturbo comportamentale da FTD rimasero assegnati alla Manchester Clinic ne identificammo solo 12 con demenza semantica. E' possibile che i fattori sottolineati sopra abbiano contribuito al rilevamento di una incidenza piuttosto bassa: in particolare è facile che i disturbi semantici moderati passino inosservati da parte dei parenti, mentre i cambiamenti comportamentali anche se di lieve entità possono essere sufficienti a destare interesse e a condurre ad una consulenza medica. Tuttavia, la grande disparità nelle incidenze riportate suggerisce che la demenza semantica sia veramente una presentazione di degenerazione cerebrale focale sostanzialmente meno comune del disturbo comportamentale da FTD.
Relazione tra demenza semantica e FTD
Gli stessi pattern istologici sono alla base della sindrome clinica della demenza semantica e dei disordini comportamentali da FTD. La demenza semantica sembrerebbe rappresentare la variante del lobo temporale di una patologia comune sottostante. FTD e demenza semantica possono essere interpretate come sindromi cliniche prototipiche: l'una rappresenta un profondo e selettivo disordine del comportamento sociale, l'altra un disordine circoscritto della semantica. Le due non sono comunque mutualmente escludentisi. Alcuni pazienti con demenza semantica possono presentare le anomalie comportamentali del FTD col progredire della malattia, il che suggerisce un'espansione della patologia dai lobi temporali ai lobi frontali. Nel FTD una accurata analisi delle abilità semantiche può rivelare uno sviluppo di deficit semantici in alcuni pazienti col progredire della malattia. Nella serie dei pazienti di Manchester con FTD anormalità semantiche venivano rilevate più frequentemente in pazienti che presentavano anche iperattività e disinibizione (del tipo orbitofrontale) rispetto a pazienti con apatia e inerzia (del tipo dorso laterale), suggerendo nel gruppo precedente la espansione della patologia dalla corteccia orbitofrontale posteriormente nei lobi temporali.

Fabio e Fabrizio ha detto...

Conclusioni
La demenza semantica è un evidente disordine neuropsicologico in cui c'è un severo crollo della conoscenza concettuale che coinvolge la capacità dei pazienti di comprendere le parole, e di riconoscere il significato di stimoli non verbali. Il suo riconoscimento è importante in quanto le diagnosi erronee di malattia di Alzheimer sono frequenti. Inoltre, sebbene nella sua forma pura sia una manifestazione relativamente inusuale di degenerazione lobare frontotemporale, deficit semantici di un qualche rilievo possono insorgere in pazienti con FTD col progredire della malattia. Questo può essere importante nel considerare l'uso improprio di oggetti, mettere in bocca oggetti inanimati e altri strani comportamenti osservati negli ultimi stadi del FTD.
Riferimenti
The Lund and Manchester group-Consensus Statement: Clinical and Neuropathological criteria for fronto-temporal dementia. J Neurol Neurosurg Psychiatry 1994;4:416-418.
Gustavson L: Frontal Lobe Degeneration of non-Alzheimer type. II. Clinical picture and differential diagnosis. Arch Gerontol Geriatr 1987;6:209-223.
Gustavson L: Clinical picture of frontal lobe degeneratio of non-Alzheimer type. Dementia 1993;4:143-148.
Neary D, Snowden JS, Northen B, Goulding PJ: Dementa of frontal lobe type. J Neurol Neurosurg Psychiatry 1988;51:353-361.
Snowden JS, Goulding PJ, Neary D: Semantic dementia: A form of circumscribed atrophy. Behav Neurol 1989;2:167-182.
Snowden JS, Neary D, Mann DMA: Fronto-Temporal Lobar Degeneration: Fronto-Temporal Dementia, Progressive Aphasia, Semantic Dementia. New York, Churchill Livingstone, 1996.
Hodges JR, Patterson K, Oxbury S, Funnell E: Semantic dementia. Progressive fluent aphasia with temporal lobe atrophy. Brain 1992;115:1783-1806.
Howard D. Patterson K: Pyramids and Palm Trees: A Test of Semantic Access from Pictures and Words. Bury St Edmonds, Thames Valley Publ Co, 1992.

Anonimo ha detto...

INVECE DI CONTINUAREA A STRAZIARCI CON APPROFONDIMENTI SU TUTTO CIO' CHE LA SLA TOGLIE ALL'ESSERE UMANO CERCATE DI DARE NOTIZIE CHE POSSANO CONFORTARE L'AMMALATO E CHI GLI E' ACCANTO.

Anonimo ha detto...

Caro amico anonimo, un grande poeta Italiano dal nome Eugenio Montale diceva......
“Non domandarci la formula
che mondi possa aprire”

Se conoscessi la cura della SLA avrei prima di tutto salvato la vita di mia madre... io per primo riconosco nella tua rabbia quella che è stata la mia... questo blog non ha nessuna pretesa... spera solo di far sentire un po' meno soli i malati... credimi se ti dico che quando si vive il dramma di questa malattia difficilmente si riesce ad uscirne... io ho visto consumare davanti ai miei occhi impotenti la persona che amavo piu' al mondo... mi sono aggrappato a tutto anche a chi senza scrupoli ha saputo approffitare del mio dolore... questo blog non approffitta di nessuno vuole solo stare accanto ai malati in qualche modo... forse il meno opportuno per te...
ma spero che in futuro tu riesca a comprendere e magari a scrivere a loro attraverso questo spazio il tuo affetto... al contrario se dentro a queste pagine non trovi niente di confortante... ricordati che non sei obbligato a leggerle... e se tu le vuoi usare per sfogarti fallo puro... ti capisco e forse i 3 anni dedicati a scrivere in queste pagine possono trovare un senso anche averti sollevato da un po' di rabbia... che solo noi conosciamo!!
solo uniti possiamo tenere i riflettori puntati sulla SLA e sperare che ognuno faccia il massimo per combattere e portare il giusto conforto ai malati...
un abbraccio con tutto il mio cuore
Fabio

Anonimo ha detto...

Caro Fabio, mi chiamo Francesca e abito in provincia di Roma, mio marito è malato di SLA da circa quattro anni , da quanto abbiamo letto la prima volta il tuo blog non c è giorno che mio marito mi chieda di vedere prima ogni altra cosa cosa hai scritto nel tuo blog... belle o brutte notizie ormai non fanno la differenza; ma la tua costanza nell'aggiornare e scrivere ci fa sentire veramente un po' meno soli; i miei figli passano ore in tutti i siti ufficiali che dovrebbero' occuparsi di SLA... le loro notizie sono un lento singhiozzo e spesso passano settimane e settimane prima che ne sicrivino una nuova, sono solo capaci di mettere in bella luce le cordinate bancarie per chiedere aiuto e basta, ma evitiamo altre polemiche.
Per noi il tuo blog è importante anche se non conosci la cura del nostro male, volevamo solo starti vicino e dirti grazie
Francesca Vincenzo e i nostri figli Carlo e Chiara

Anonimo ha detto...

L'ANIMO UMANO CROCIFIGGE I BUONI PROPOSITI,LA DISPERAZIONE ALIMENTA QUELLI CATTIVI
"Cristo morì per i nostri peccati secondo le Scritture, fu sepolto ed è resuscitato il terzo giorno secondo le Scritture"
GRAZIE A CHI SCRIVE PER NOI IN QUESTO BLOG, GRAZIE PERCHE' LA NOSTRA VOCE E LE NOSTRE MANI NON POSSONO FARLO, GRAZIE PERCHE' C'E' QUALCUNO CHE LO FA AL NOSTRO POSTO, GRAZIE A "UNIRSI CONTRO LA SLA" GRAZIE
C.BRUNI

Anonimo ha detto...

Dopo una ricerca ho intuito che:La causa della malattia neuromuscolare sclerosi laterale amiotrofica, sono LE FREQUENTI INTERRUZIONI DELLA RESPIRAZIONE, svolgendo certe attività di lavoro, o attività sportive intense, affaticanti e continuate, possiamo definirle: BREVI, o lunghe APNEE, ISTINTIVE E ABITUALI.
La SLA infatti si riscontra maggiormente in certe attività fisico-motorie affaticanti, come per esempio: CALCIATORI, GIOCATORI DI BASEBALL, DI FOOTBALL, O ANCHE LAVORATORI DEL CIRCO, GIOCOLIERI, ACROBATI, GINNASTI, OPERAI CHE SOLLEVANO E TRASPORTANO PESI, MURATORI, STUNTMEN, ESERCIZI DI PALESTRA.
Svolgendo queste ed altre attività fisico-motorie intense e affaticanti, frequentemente e soggettivamente, la persona PUO' INTERROMPERE LA RESPIRAZIONE,CAUSANDOSI CARENZA DI OSSIGENO AI MOTONEURONI E ALLE ALTRE CELLULE CHE AZIONANO I MUSCOLI, PROVOCANDOSI NEL TEMPO, UN GRAVE DANNO DA IPOSSIA A QUESTE CELLULE.
IN SEGUITO, PERSISTENDO QUESTO DANNO DA CARENZA DI OSSIGENO, CAUSERA' IL DETERIORAMENTO DEI MOTONEURONI E DELLE ALTRE CELLULE,
PROVOCANDO L'INSORGENZA DELLA PROGRESSIVA ATROFIA MUSCOLARE CHE INDICA LA SLA.
A mio parere, l'unica terapia che può far regredire la sclerosi laterale amiotrofica, é un adeguato aumento della PERFUSIONE CEREBRALE, cioè a dire, UN'IRRORAZIONE SANGUIGNA, E QUINDI UN'OSSIGENAZIONE AL CERVELLO PIU' EFFICACE, PONENDO TERMINE IN QUESTO MODO AL DANNO DA CARENZA DI OSSIGENO AI MOTONEURONI E ALLE ALTRE CELLULE, PERMETTENDO LORO DI RIGENERARE GLI IMPULSI CHE AZIONERANNO NUOVAMENTE I MUSCOLI.
Per ottenere l'aumento della perfusione Cerebrale e quindi dell'ossigenazione al Cervello, nelle persone immobilizzate dalla SLA, sarà indispensabile impiantare chirurgicamente certi dispositivi artificiali, simili ai dispositivi utilizzati per la circolazione extracorporea, i quali,permetteranno UN'ADEGUATO AUMENTO DELLA PROPULSIONE DEL SANGUE, OTTENENDO IN QUESTO MODO, UNA PERFUSIONE, E QUINDI UNA MIGLIORE OSSIGENAZIONE CEREBRALE, LA QUALE PORRA' TERMINE ALLA SCLEROSI LATERALE AMIOTROFICA.

Anonimo ha detto...

E' molto interessante la tua teoria, se hai della documentazione a riguardo , posso pubblicare un post in prima pagina, fammmi sapere
ciao
grazie fabio

Pino ha detto...

Buongiorno Fabio,
Rispondo al commento che ritiene interessante, la mia teoria che riguarda le cause, e la cura per la sclerosi laterale amiotrofica.
Ho scritto una ricerca a questo proposito, avendo un indirizzo
e-mail, potrò inviarla.

Pino Fronzi