mercoledì 31 marzo 2010

Staminali embrionali per riparare
i circuiti neuronali


I ricercatori della University of California San Francisco hanno
scoperto un nuovo metodo per provocare nel cervello una fase di "plasticità",
lo stato che permette ai circuiti neuronali di cambiare.

1 commento:

Fabio e Fabrizio ha detto...

I ricercatori della University of California San Francisco hanno scoperto un nuovo metodo per provocare nel cervello una fase di "plasticità", lo stato che permette ai circuiti neuronali di cambiare. Sperimentando sulla corteccia visiva dei topi, gli studiosi hanno aperto la strada alla possibilità di riparare i circuiti cerebrali danneggiati da problemi di sviluppo o traumi.
Durante i primi stadi di sviluppo tutte le regioni del cervello vivono periodi di plasticità, per permettere la formazione di circuiti neuronali attraverso il processo della trasmissione sinaptica. Nel caso della corteccia visuale, i neuroni rispondono ai segnali visivi, trasmettendoli da cellula a cellula, fino a creare il relativo circuito neuronale.
Nella corteccia visuale, è il neurotrasmettitore inibitorio GABA, rilasciato dai neuroni, a provocare lo stato di plasticità. I ricercatori hanno quindi pensato di introdurre cellule che producono l'amminoacido GABA, creato con staminali embrionali neuronali, e ricreare così lo stato di plasticità. I risultati dello studio sembrano aver dato loro ragione.
Prendendo un gruppo di topi durante il periodo di plasticità (intorno alla quarta settimana dalla nascita), e privandoli della vista ad un occhio, gli studiosi hanno impedito uno sviluppo completo dei circuiti neuronali. Hanno poi trapiantato neuroni embrionali immaturi nella corteccia visiva degli animali. Con la maturazione delle cellule embrionali in neuroni che producono GABA, sono stati in grado di indurre un secondo stadio di plasticità. Si è visto che l'occhio a cui non era stato permesso di vedere durante il primo stadio naturale di plasticità era ora in grado di ricalibrare i propri circuiti neuronali nel secondo stadio di plasticità artificialmente indotto.
Lo studio suggerisce che in futuro potrebbe essere possibile trapiantare neuroni immaturi nella corteccia visuale e in altre parti del cervello danneggiato da ictus, trauma, disordini dello sviluppo, malattie psichiatriche e invecchiamento per dare al cervello di autoripararsi