IN RICORDO
a DAVID NIVEN
100 ANNI DALLA SUA NASCITA
grandissimo attore che ha incarnato
l’humour e l’eleganza inglese
morì nel 1983 di Sclerosi Laterale Amiotrofica
SCLEROSI LATERALE AMIOTROFICA: ...AIUTIAMOCI A TROVARE IN QUESTO BUIO UNA LUCE ... CHE CHI DOVREBBE NON HA TEMPO O CORAGGIO DI ACCENDERE... VI LASCIO UNA VOCE CHE CON SACRIFICIO HO CONQUISTATO... MA QUESTO TRISTE E INCONSOLABILE PATRIMONIO E' DI OGNI MALATO ... DI OGNI FAMILIARE CHE PIANGE IN SILENZIO... DA QUANDO QUESTE TRE LETTERE SONO ENTRATE NELLA NOSTRA VITA E CHE MESSE INSIEME FORMANO UNA COSI' PROFONDA E INGIUSTA MALATTIA...
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Il primo marzo del 1910, cento anni addietro, nasceva a Londra David Niven (pseudonimo di James David Graham Niven), un attore che ha incarnato l’humour e l’eleganza inglesi.
La madre di origine francese, rimasta vedova dal marito scozzese aveva sposato in seconde nozze Sir Thomas Comyn-Platt (forse il vero padre biologico di Niven, come confermato dall’attore in una sua intervista del 1982). David – un adolescente ribelle e insofferente delle regole – era entrato a far parte della Royal Military Academy di Sandhurst, iniziando così a costruire la sua immagine di “Ufficiale-Gentiluomo” che è divenuto il suo indelebile marchio di fabbrica.
Punito e arrestato per problemi di insubordinazione (amava burle e battute), scappò e dopo aver dato le dimissioni riparò in America arrivando a Hollywood nel 1934. Si diede al cinema, facendosi notare ne “La tragedia del Bounty” (1935) e ne “La voce nella tempesta” (1939) tratto da “Cime tempestose“.
Durante la II Guerra Mondiale ritornò in Inghilterra e riprese a far parte dell’esercito britannico (finì la guerra col grado di colonnello), lavorando con la “Army Film Unit” e partecipando allo sbarco in Normandia. Al suo ritorno a Hollywood dopo la fine della guerra, ricevette la “Legion of Merit“, la più prestigiosa decorazione che può essere ottenuta in America da uno straniero.
Il 1956 vide il suo grande successo con “Il giro del mondo in 80 giorni” ma fu nel 1958 che vinse l’Oscar grazie alla sua sensibile interpretazione in “Tavole separate” di Delbert Mann, ricavato dal capolavoro del drammaturgo inglese Terence Rattigan (nel 1953 aveva già vinto un Golden Globe Award per “La luna è blu“, diretto e prodotto da Otto Preminger).
Da allora fu tutto un susseguirsi di successi, premiati dal consenso della critica e dall’amore del pubblico: “Buongiorno tristezza“, “I cannoni di Navarone“, “55 Giorni a Pechino“, “I due nemici“, “Casino Royale” in cui interpretava James Bond (e fu l’attore preferito da Ian Fleming, che disse di aver scritto il libro avendo David Niven in mente), e “Assassinio sul Nilo“. Oltre a ruoli drammatici, interpretò anche ruoli in commedie brillanti, come ad esempio “Non mangiate le margherite“. Egli amava la sua attività cinematografica, ritenendo che fosse pagato per far quello che gli piaceva (disse: «E ‘veramente stupefacente. Essere meravigliosamente strapagati per vestirsi e giocare? È come essere Peter Pan»).
David Niven ebbe successo anche come abile scrittore. Il suo primo romanzo “Round the Rugged Rocks“, apparso nel 1951, fu presto dimenticato ma nel 1971 scrisse la brillante autobiografia “La luna è un pallone (The Moon’s a Balloon)“, che fu tradotto anche in Italia e che vendette oltre 5 milioni di copie; una parte significativa del libro era dedicata alla prima moglie Primula “Primmie” Susan Rollo, un’aristocratica ragazza inglese conosciuta e sposata durante la guerra, morta per un tragico e banale incidente mentre giocava a nascondino nella villa di Tyrone Power, dopo soltanto sei settimane dal loro trasferimento negli Stati Uniti. Niven soffrì molto per questa perdita arrivando sino a un tentativo di suicidio ma scegliendo di vivere per crescere i due figli David Jr. e Jamie.
Ebbe poi un secondo infelice matrimonio con la bellissima indossatrice svedese (e attrice mancata) Hjordis Paulina Tersmeden, distrutta dall’abuso di alcol (nel tentativo di portare armonia al matrimonio, David aveva adottato le due orfanelle svedesi Kristina e Fiona); si racconta che al funerale di Niven Hjordis fosse completamente ubriaca. La biografia di David Niven “The Man Behind the Balloon“, scritta da Michael Munn nel 2009, riferisce di numerosi distruttivi adulteri di entrambi i coniugi. Seguirono gli altri due libri “Bring on the Empty Horses” (1975) e “Va piano, torna presto (Go Slowly, Come Back Quickly)” (1983), un vero e proprio best-seller che parlava di esperienze di guerra e di cinema. In questo periodo l’attore-romanziere veniva inoltre invitato in giro per il mondo nei talk-show e si distinse per le sue qualità di oratore spiritoso (mai volle però parlare della guerra e dei suoi effetti nefasti). Dovette interrompere questa sua attività nei primi anni ‘80 perché colpito da sclerosi laterale amiotrofica (la sua voce era divenuta appena percettibile); morì nel suo chalet di Chateau d’Oex in Svizzera il 29 luglio del 1983 all’età di 73 anni.
Ironico e raffinato, flemmatico ed elegante, David Niven ha regalato charme malizioso ai suoi personaggi, e lungo tutti gli anni ‘50 e ‘70 è stato uno degli attori inglesi più attivi nel cinema e nella televisione di cui divenne una star (con Charles Boyer e Dick Powell aveva fondato la società “Four Star Television” per la produzione di film per il piccolo schermo). E’ stato molto amato in Inghilterra, ove fu immortalato in un’edizione limitata di francobolli britannici.
Contribuì al successo planetario de “La pantera rosa” (1964), nel quale recitò con Peter Sellers e con Claudia Cardinale che disse di lui: «Conservo il ricordo della classe, dell’eleganza di David Niven: più che un attore, un gentiluomo, che ogni donna vorrebbe avere sempre accanto. Uno che ti apriva le porte, che aveva l’eleganza di camminare sempre un passo dietro di te, che ti porgeva il braccio alla minima difficoltà sulla strada.».
Personaggi famosi colpiti dal morbo
Lou Gehrig - giocatore americano di baseball
Gianluca Signorini - giocatore della Cavese, Parma, Roma e Genoa negli anni novanta
Luca Coscioni - esponente politico dei Radicali
Jason Becker - chitarrista metal neoclassico
Stephen Hawking - fisico teorico
Charles Mingus - contrabbassista jazz
David Niven - attore inglese
Dimitri Sostakovic - compositore russo
Armando Segato - giocatore della Fiorentina e Udinese degli anni cinquanta/sessanta (primo caso in Italia)
Giorgio Rognoni - giocatore del Milan, Pistoiese, Foggia e Cesena degli anni sessanta/settanta
Ernst Ocwirk - giocatore della Sampdoria degli anni sessanta
Narciso Soldan - portiere del Milan, Inter, Torino, Triestina, Catania e Treviso degli anni cinquanta/sessanta
Guido Vincenzi - giocatore della Sampdoria e dell'Inter degli anni cinquanta/sessanta
Lauro Minghelli - giocatore e capitano del Torino e dell'Arezzo degli anni novanta
Ubaldo Nanni - giocatore del Pisa degli anni settanta
Fabrizio Dipietropaolo - giocatore della primavera della Roma degli anni ottanta
Albano Canazza - giocatore del Como degli anni ottanta
Adriano Lombardi - giocatore e capitano dell'Avellino negli anni settanta e ottanta
Mario Melazzini - medico oncologo - attualmente presidente nazionale dell'AISLA
Stefano Borgonovo - giocatore del Como, Sambenedettese, Milan, Fiorentina, Pescara, Brescia e Udinese degli anni ottanta/novanta
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