VII edizione -
Premio De Lollis
TRA I VINCITORI ANCHE VIGHY AFFETTA DA SLA
Alice e l’editore E. Fazi hanno ritirato il primo premio assegnato a Cesarina Vighy per “L’ultima estate” (Fazi), uno dei migliori titoli dell’anno. Alice, figlia di Cesarina, affetta da SLA, si è soffermata sulla decisione della madre di scrivere il libro, immediatamente dopo la malattia, come risposta a un destino inclemente. Il libro è stato portato comunque al termine, nonostante le condizioni fisiche, negli ultimi tempi, non le permettessero più neanche di dirigere il puntatore del computer. L’Editore Fazi, si è soffermato sulle polemiche scaturite dalla mancata assegnazione del Premio Strega al romanzo di Cesarina Vighy.
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Successo per la VII edizione del “Premio De Lollis”, per la prima volta nella casa natale del letterato e giurista casalese.
Il Premio De Lollis giunto alla sua VII edizione, conferma, con la presenza di un pubblico straripante, la sua capacità di attrarre l'attenzione del mondo culturale regionale e nazionale e della cittadinanza tutta di Casalincontrada che si è stretta attorno al professor Ottavio De Lollis, a Cirillo De Lollis, a Donatella Artese De Lollis e a tutti gli altri componenti della famiglia tra i quali i figli di Ottavio De Lollis e Sandra Milo, Azzurra e Ciro De Lollis, fortemente emozionati, perché la serata di gala si è svolta per la prima volta nella casa natale di Cesare De Lollis, recentemente restaurata. Dopo il saluto del professor Sebastiano Miscia, in rappresentanza del Rettore dell’Università D’Annunzio, di Enrico Rispoli, Presidente del Consiglio Provinciale, del senatore Giovanni Legnini, è intervenuta Concetta Di Luzio, Sindaco di Casalincontrada, che ha illustrato finalità e contenuti del Concorso. Alla cerimonia hanno partecipato tutti i vincitori. Rosella Postorino, premio speciale della giuria per la narrativa, ha raccontato la genesi del suo romanzo "L'estate che perdemmo Dio" (Einaudi), in cui una famiglia intera, coinvolta in casi di mafia, è costretta a emigrare nel Nord Italia e a riappropriarsi di una coscienza della libertà dal punto di vista sia emotivo sia identitario; Alice Di Stefano e l’editore Elido Fazi hanno ritirato il primo premio assegnato a Cesarina Vighy per “L’ultima estate” (Fazi), uno dei migliori titoli dell’anno. Alice, figlia di Cesarina, affetta da SLA, si è soffermata sulla decisione della madre di scrivere il libro, immediatamente dopo la malattia, come risposta a un destino inclemente. Il libro è stato portato comunque al termine, nonostante le condizioni fisiche, negli ultimi tempi, non le permettessero più neanche di dirigere il puntatore del computer. L’Editore Fazi, sollecitato dalla presentatrice della serata, Maria Rosaria La Morgia, si è soffermato sulle polemiche scaturite dalla mancata assegnazione del Premio Strega al romanzo di Cesarina Vighy. Primo premio della narrativa ex aequo è stato assegnato anche a “Comallamore” (Mondadori) di Ugo Riccarelli, che ha descritto come la sua opera abbia inteso sottolineare il contributo notevole offerto al mondo dalle creature più deboli ed emarginate, contributo spesso ignorato, e come la sofferenza rappresenti un sentiero indispensabile per una forma più alta di conoscenza. Sono stati poi assegnati i primi premi per la saggistica, anche questi ex aequo, per Riccardo Campa, autore di “Vicinanze abissali” (Il Mulino) e per Mario Perniola , autore di “Miracoli e traumi della comunicazione”. Essi hanno affrontato il tema della globalizzazione, richiamando il pensiero di filosofi della classicità.
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