lunedì 16 novembre 2009


La donna malata di Sla può decidere di morire
Brindisi – Mirna può morire.
La perizia psichiatrica disposta dal magistrato ha deciso che la donna è in grado di intendere e di volere.
Il battito di ciglia e la lacrima che le ha rigato il volto
sono da interpretare alla stregua
di una dichiarazione, verbale o scritta.

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1 commento:

Fabio e Fabrizio ha detto...

Brindisi – Mirna può morire. La perizia psichiatrica disposta dal magistrato ha deciso che la donna è in grado di intendere e di volere. Il battito di ciglia e la lacrima che le ha rigato il volto sono da interpretare alla stregua di una dichiarazione, verbale o scritta. Non vuole più vivere così, ha scelto di andarsene, di preferire la morte alla malattia. Mirna è “competente”, come si dice in gergo tecnico, per stabilire se accettare o meno di sottoporsi all’intervento di tracheotomia che, solo, potrebbe concedergli di continuare a vivere. La donna è affetta da Sla, la sclerosi laterale amiotrofica. La malattia atrofizza i muscoli e conduce alla completa paralisi. Mirna S. ha sessanta anni, due figli giovanissimi e un marito che l’adora. Stanno vivendo momenti drammatici da che è stata trasferita nella Rianimazione dell’ospedale “Perrino” di Brindisi dalla clinica di Mesagne in cui è stata ricoverata e assistita per due anni. Le complicazioni hanno costretto i medici della Rianimazione a intubarla, per poter continuare a respirare deve sottoporsi a un intervento che consiste nella creazione di una via respiratoria alternativa.

La dolorosa decisione comunicata dai famigliari alla polizia, come è prassi, è stata comunicata al pm che ha affidato l’incarico a uno psichiatra di stabilire lo stato di coscienza di Mirna. Nessuno può “staccare la spina” senza che sia lei a volerlo. "Leggi l'articolo completo sull'edizione di Senzacolonne oggi in edicola"