sabato 14 novembre 2009

SOSPESO LO SCIOPERO DELLA FAME DEI MALATI DI SLA
È con profondo sollievo che si annuncia che Salvatore Usala, Giorgio Pinna, Mauro Serra e Claudio Sabelli hanno sospeso lo sciopero della fame. Il Vice Ministro Ferruccio Fazio ha aperto un canale per un confronto costruttivo: questo è solo l'inizio di una lunga trattativa che dovrà necessariamente coinvolgere tutto il Ministero del Welfare ed il Ministro Tremonti.

1 commento:

Fabio e Fabrizio ha detto...

SOSPESO LO SCIOPERO DELLA FAME DEI MALATI DI SLA


Dal 4 novembre Salvatore Usala, Giorgio Pinna, Mauro Serra e Claudio Sabelli, malati di Sclerosi Laterale Amiotrofica in fase avanzata, hanno indetto lo sciopero della fame per protestare contro la mancanza di una degna assistenza domiciliare ai malati di SLA del Paese. Negli ultimi giorni si erano aggiunti anche altri due romani, Pietro Pellillo e un altro malato che ha voluto mantenere l'anonimato. Numerose adesioni sono giunte anche dall'associazione Luca Coscioni, con l'On. Maria Antonietta Farina Coscioni in testa.

È con profondo sollievo che si annuncia che Salvatore Usala, Giorgio Pinna, Mauro Serra e Claudio Sabelli hanno sospeso lo sciopero della fame. Il Vice Ministro Ferruccio Fazio ha aperto un canale per un confronto costruttivo: questo è solo l'inizio di una lunga trattativa che dovrà necessariamente coinvolgere tutto il Ministero del Welfare ed il Ministro Tremonti.

Il prossimo 12 novembre il Vice Ministro Fazio ha indetto una riunione straordinaria della consulta per le malattie neuromuscolari - tavolo di consultazione in cui, oltre alla SLA, sono presenti altre patologie rare e non - con all'ordine del giorno la disamina di una proposta fattiva per la presa in carico di un malato di SLA, incentrato sull'apporto sociale di aiuto alla persona attraverso badantato opportunamenete formato alla gestione di un malato complesso.

«La questione delle drammatiche condizioni in cui vivono migliaia di famiglie italiane è stato sollevato e recepito, ora merita una risposta concreta in tempi rapidi - commenta Mauro Pichezzi, presidente di Viva la Vita Onlus -. È amaro constatare che nel nostro Paese i malati, per farsi sentire, debbano ricorrere a gesti così estremi.»