mercoledì 4 novembre 2009

L’unità operativa di Riabilitazione cardiorespiratoria
per i malati di SLA dell’ospedale di Mariano Comense .
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1 commento:

Fabio e Fabrizio ha detto...

MARIANO COMENSE —
«RITENGO che l’unità operativa di Riabilitazione cardiorespiratoria dell’ospedale di Mariano Comense possa essere considerata struttura di riferimento per la provincia di Como relativamente alla diagnosi, trattamento e follow up delle problematiche respiratorie legate alla sclerosi laterale amiotrofica».
Lo afferma in una lettera inviata al direttore generale del Sant’Anna, Andrea Mentasti, il presidente nazionale dell’Aisla, l’Associazione italiana sclerosi laterale amiorofica, Mario Melazzini. Un giudizio, quello dell’Aisla, che gratifica e promuove le attività del reparto marianese inaugurato nel 2004 che oggi si occupa della cura di 25 pazienti affetti da Sla, di età compresa tra i 30 e gli 80 anni, di cui 15 «seguiti a casa con un trattamento di ventilazione non invasiva», spiega il primario del reparto, Antonio Paddeu.

«QUESTO è molto importante perché permette di migliorare la qualità di vita dei malati di Sla, che inevitabilmente soffrono di insufficienza respiratoria, e di allungarne l’aspettativa di sopravvivenza mediamente di tre anni». L’apparecchiatura fornita dal reparto altro non è che un dispositivo pesante un paio di chilogrammi che, per mezzo di una semplice mascherina, aiuta i malati a respirare, «spostando nel tempo la necessità di dover praticare una tracheutomia, operazione questa estremamente invasiva». Tra i pazienti del reparto anche l’ex giocatore del Como e del Milan, Stefano Borgonovo, che ha dato vita a una fondazione che porta il suo nome con l’obiettivo di sostenere la ricerca per vincere la Sla. C.Cat.