giovedì 19 novembre 2009


SLA: 5 PARLAMENTARI IN SCIOPERO
DELLA FAME INSIEME
ALL’ON. FARINA COSCIONI

La lotta nonviolenta e gandhiana è finalizzata ai seguenti obiettivi:
1. rendere noto l’effettivo utilizzo dei finanziamenti stanziati nel 2007 e nel 2008 per i “comunicatori” di nuova generazione che consentono ai soggetti con gravi patologie e con compromissione della facoltà di parlare e di interagire con il mondo esterno;
2. rendere effettiva ed operativa l’approvazione della nuova versione dell’assistenza protesica del nuovo Nomenclatore, in modo che sia garantita la fornitura adeguata ad ogni persona con disabilità;
3. adottare le linee guida cui le Regioni si conformano nell’assicurare un’assistenza domiciliare adeguata per i soggetti malati di sclerosi laterale amiotrofica.

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2 commenti:

Anonimo ha detto...

I malati di Sla non posso aspettare ancora i Lea

"Non è più ora di annunciare riunioni e incontri. I malati di Sla si aspettano fatti e non possono essere offesi con altre parole al vento. L'Esecutivo dia attuazione al decreto sui Livelli essenziali di assistenza (Lea) varato dal Governo Prodi e tenuto nei cassetti del ministero del Welfare".

Lo scrive in una nota Livia Turco, capogruppo Pd in commissione Affari sociali della Camera. "Quel decreto - ricorda Turco - comprende il nomenclatore delle protesi e gli ausili, fra i quali ci sono quelli per la comunicazione indispensabili per le persone con la Sla.

Il Governo Berlusconi non dà attuazione al decreto che aveva anche la copertura finanziaria; tutto ciò - incalza l'esponente del Pd - rappresenta un inaudito accanimento contro persone già colpite da una malattia gravissima". "Non c'è da spettare un giorno di più - conclude Turco - Il viceministro Fazio aggiorni immediatamente i Lea con i finanziamenti già previsti dal Governo di centrosinistra".

Anonimo ha detto...

Dichiarazione di Maria Antonietta Farina Coscioni deputata radicale e co-presidente dell'Ass. Luca Coscioni:

Vorrei tranquillizzare il collega Barani sull'uso strumentale antigovernativo che mi attribuisce: evidentemente non si è accorto che questa battaglia la conduciamo da anni a prescindere da chi è al Governo. E continuiamo a farlo perché i malati di Sla e le loro famiglie continuano a non ricevere risposte. E se adesso sono in sciopero della fame è perché ho aderito allo sciopero della fame di tre malati di Sla - Salvatore Usala, Giorgio Pinna e Mauro Serra - perché nelle loro parole, nelle loro richieste, ho ritrovato le nostre parole, le nostre richieste e una buona parte della mia vita. Il titolo V della Costituzione, che conosciamo bene, non ha nulla a che fare con l'iniziativa delle oltre 256 persone che hanno aderito all'iniziativa nonviolenta. C'è il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (DPCM) sui nuovi livelli essenziali di assistenza (LEA) che è da un anno e mezzo al vaglio delle Autorità di governo centrali e regionali per gli aspetti economici-finanziari. Il nomenclatore degli ausili è aggiornato al 1999, quando le macchine per parlare con gli occhi erano ancora dei prototipi costosissimi. La verità è che se un malato di SLA viene ricoverato in terapia intensiva costa mediamente 1.740 euro al giorno e lo Stato non ha problemi a pagare. Se però il malato chiede di essere assistito in famiglia al costo di 240 euro al giorno allora i soldi non ci sono.
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