martedì 24 novembre 2009


MIRNA OGGI SI SOTTOPORRA'

ALL'INTERVENTO DI TRACHEOTOMIA

2 commenti:

Fabio e Fabrizio ha detto...

Brindisi – E’ il marito di Mirna l’amministratore di sostegno nominato dal giudice tutelare per “veicolare” la volontà della donna. Stamani la 60enne malata di Sla sarà sottoposta all’intervento di tracheotomia che le consentirà di continuare a respirare con l’ausilio delle macchine. E’ stata lei stessa a decidere di sottoporsi all’operazione che in un primo momento si era detta intenzionata a rifiutare. Ha ribadito per ben due volte il suo desiderio di continuare a vivere nonostante la malattia nel corso della prima visita del giudice Sara Tutelare e dell’ultima perizia che è stata disposta dalla stessa per accertare, con l’ausilio di un comunicatore, la sua reale capacità di intendere e volere. Perfettamente cosciente Mirna è stata preda di un attimo di sconforto quando ha dettato allo psichiatra quella richiesta disperata che ha commosso il mondo intero. Fu il procuratore Marco Dinapoli a prenderne atto, dopo che il magistrato di turno, Giuseppe De Nozza aveva acquisito il parere dei consulenti: “voglio morire” aveva detto e il suo era divenuto un caso nazionale. La donna che è tuttora ricoverata nella Rianimazione del Perrino di Brindisi ha cambiato idea.
Nessuno avrebbe potuto proferire verbo riguardo la sua scelta di rifiutare le cure: un diritto costituzionalmente garantito a ogni individuo quello di non fornire il consenso e non accettare le terapie proposte dai medici. Perfino l’arcivescovo di Brindisi – Ostuni, Rocco Talucci, si era schierato dalla sua parte. Prendendo atto del dramma famigliare e di una sofferenza “senza speranze di guarigione”.
Mirna sarà operata oggi. "Leggi l'articolo completo sull'edizione di Senzacolonne oggi in edicola"

Ultimo aggiornamento ( Martedì 24 Novembre 2009 09:59 )

Anonimo ha detto...

L’intervento di tracheotomia è stato eseguito ieri mattina con successo. Il decorso post operatorio procede altrettanto positivamente. Mirna tornerà a casa tra pochi giorni, non appena le sarà garantita anche la possibilità di nutrirsi artificialmente. Il consenso è stato fornito dal marito che ha firmato per lei, per la donna di 60 anni, malata di Sla, che in un primo momento aveva espresso il desiderio di morire pur di far cessare le sue sofferenze. L’uomo, infatti, è stato nominato amministratore di sostegno dal giudice tutelare, Sara Foderaro, che prima di affidargli il compito di farsi portatore delle volontà della malata, ha accertato con la disposizione di una seconda perizia che Mirna fosse in grado di intendere e volere. La prima perizia era stata disposta dal pm, Giuseppe De Nozza, che era stato informato della decisione della donna di rifiutare la terapia proposta dai medici e che ha avviato un fascicolo di inchiesta “per fatti che non costituiscono reato”. Mirna è entrata in sala operatoria stamattina, è rimasta sotto i ferri per circa un’ora. Subito dopo l’intervento si è appreso, da fonti ospedaliere, che non c’era stata alcuna complicazione. Del resto si tratta di una operazione di routine che non comporta rischi elevati. E’ comunque probabile che Mirna debba fare ritorno in sala operatoria perché le venga applicato un sondino gastrico che le consenta di alimentarsi. La storia di Mirna è finita sotto i riflettori un paio di settimane fa.
La donna, affetta da Sindrome laterale amiotrofica da più di dieci anni, era ricoverata da due in una clinica di Mesagne: ai sanitari del centro altamente specializzato per trattare infermità come quella di Mirna, un morbo definito “progressivamente ingravescente, l’avevano affidata il marito e i due figli. Non le hanno mai fatto mancare l’affetto e l’assistenza. I ragazzi e l’uomo le sono stati accanto sin dal momento in cui ha scoperto di essere malata. Mille battaglie, inizialmente condotte dalla stessa Mirna che aveva firmato, qualche anno fa, un appello al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. La petizione l’avevano proposta i Radicali, si chiedeva al premier di non ignorare i diritti dei malati di Sla reclamando libertà di azione e di coscienza.
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