La Sla si è portata via Neri
L'ex giocatore del Rimini
è morto a Falconara Marittima ieri.
Neri lascia la moglie e quattro figli, due femmine e due maschi, che gli sono stati sempre vicino con infinito amore assicurandogli assistenza continua.
I funerali saranno celebrati oggi a Falconara.
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Rimini - La Sla si è portata via Neri
L'ex giocatore del Rimini è morto a Falconara Marittima ieri. Da una decina di anni era su una sedia a rotelle per una grave malattia degenerativa della stessa famiglia della sclerosi laterale amiotrofica
RIMINI - (ste.fe.) Aveva 71 anni e da una decina era sulla sedia a rotelle: colpito da una grave malattia degenerativa della stessa famiglia della Sla che gli aveva paralizzato le gambe e che col passare del tempo gli aveva tolto l’uso della parola. E’ morto ieri nella sua Falconara, Marcello Neri, indimenticato giocatore del Rimini dei primi anni Sessanta e per una stagione all’inizio degli anni Ottanta nel settore giovanile biancorosso dove fu portato dall’amico ed ex compagno di squadra al Venezia Franco Nanni, a quel tempo dirigente del club. Era l’inizio degli anni Ottanta. Allenava la Primavera e in quella squadra cresceva Gabriele Zamagna, l’attuale ds biancorosso che di lì a poco avrebbe debuttato in prima squadra.
Dopo gli anni riminesi, Neri finì al Venezia dove rimase per sei stagioni, tre in serie A e tre in serie cadetta. Lì lo raggiunse dopo tre anni Franco Nanni, allora giovanissimo talento biancorosso, il quale instaurò con Neri un lungo rapporto di amicizia che è proseguito fino ad ora: “Marcello era il capitano del Venezia e mi fece da guida nella mia nuova affascinante esperienza - racconta Nanni -. Il calcio e soprattutto i giovani erano la sua vita. Marcello era soprattutto un educatore, un maestro di vita e molti dei suoi ragazzi gli sono stati vicino nella lunga malattia. Riceveva lettere bellissime. Aveva una straordinaria voglia di vivere, anche nelle ultime settimane dopo che era riuscito a superare una broncopolmonite che l’aveva costretto al ricovero in Rianimazione. Glielo leggevi negli occhi. Quando a casa sua accompagnavo vecchi amici, ex allievi e colleghi come Manfredini, Bagnoli, Ottavio Bianchi, Lele Zamagna, il suo volto si illuminava”.
Racconta il ds del Rimini: “Ero poco più di un adolescente quando Marcello era il mio allenatore al Rimini; ho potuto apprezzare le sue doti umane, la sua generosità, per me è stato un esempio. Era legato ai suoi giocatori. Ricordo che lo rividi quando ero al settore giovanile del Bologna per il provino di De Falco, il mediano ora all’Ancona, uno ragazzo al quale era molto legato, e successivamente quando ero al Parma. Era felice perché vedeva che io ero soddifatto del mio lavoro. Ha affrontato la malattia con forza e dignità”.
Neri lascia la moglie e quattro figli, due femmine e due maschi, che gli sono stati sempre vicino con infinito amore assicurandogli assistenza continua. I funerali saranno celebrati domani a Falconara.
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