domenica 15 novembre 2009


La medicina Israeliana all'avanguardia
nelle malattie neurodegenerative
"L’uomo del futuro avrà un grosso debito
con la medicina israeliana"
Il Technion – l’istituto israeliano di tecnologia – ha prodotto tre farmaci noti come VK-28, HLA-20 e M30 per curare e forse prevenire malattie neurodegenerative come Alzheimer, Parkinson e morbo di Lou Gehrig (sclerosi laterale amiotrofica o ALS).
Inoltre da diversi anni e' stato costituito il Consortium Bereshit for Cell Therapyove dove si sperimentano le cellule staminale embrionale sulle malattie neurodegenerative.

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www.atlasals.org.il - www.israls.org


7 commenti:

Fabio e Fabrizio ha detto...

L’uomo del futuro? Avrà un grosso debito con le medicina israeliana. Basta dare una veloce scorsa alle ultime scoperte medico-scientifiche realizzate in Israele. I risultati ottenuti attraverso la ricerca sono all’avanguardia e garantiscono concreti risultati alla lotta contro cancro, SLA, epatite, diabete, Aids, infarti, rughe, allergie, tumori.
In occasione del 60esimo anniversario dell’indipendenza del governo di Gerusalemme, l’Associazione "Italia-Israele" ha ricordato alcune delle scoperte più significative che lo Stato di Davide ha donato al mondo: dall’amniocentesi al disegno di enzimi artificiali in grado di evolversi, passando tra le cure per l’Alzheimer, la cardiopatia, la leucemia, le patologie neurologiche e cardiovascolari.

È in Israele che si è riusciti a rattoppare un cuore infartuato e a realizzare un computer biologico (composto interamente di molecole di DNA ed enzimi, costruiti su di un chip ricoperto d’oro, in grado di identificare e diagnosticare cellule cancerose e rilasciare farmaci per distruggerle); è israeliano anche “il missile” anti-cancro (una tecnica basata sull’uso di linfociti che vengono trasformati in “cellule cancro-distruttrici”), oltre a un sistema ad ultrasuoni per rimuovere tumori maligni con una procedura non invasiva.

Sempre in Israele si è arrivati ad osservare “in tempo reale” lo sviluppo delle cellule cerebrali, a trovare una nuova cura per l’epilessia, a inventarne un’altra per combattere le allergie, e per sviluppare la tecnologia necessaria a stimolare la memoria dei pazienti affetti da Alzheimer; mentre si studia come controllare i batteri senza uso di antibiotici. E poi la scoperta di una vaccino-terapia per esaminare il sistema immunitario colpito da AIDS, quella di un gel capace di incollare le ossa fratturate (stimolando anche lo sviluppo dei tessuti), nuovi farmaci contro le malattie neurodegenerative e terapie contro il cancro della pelle (ma anche gli antiossidanti che ritarda le rughe).

Sono solo alcune espressioni della avanzata di Israele in campo biomedico. Scoperte che possiamo approfondire su Nature o Proceedings of the National Academy of Sciences. Di certo non tra le sulfuree pagine di qualche rapporto onusiano.

www.loccidentale.it

Fabio e Fabrizio ha detto...

Un grande modello di sanità
Un mio carissimo amico in Israele lavora per il Maccabi Health Services, il secondo fondo medico israeliano. Una società futuristica che fa della medicina d’avanguardia e il cui expertise viene oggi invidiato da gruppi come Ibm e Microsoft. Ho appena scoperto che Obama, per la sua tanto attesa e controversa riforma della sanità americana, potrebbe ispirarsi al modello israeliano, di cui il Maccabi è una punta di diamante. Obama potrebbe prendere spunto da questo modello di copertura universale all'europea. Si basa sull’idea fondamentale, e molto ebraica, che la società è responsabile per la salute dei cittadini. Tutti gli israeliani, ricchi e poveri, arabi ed ebrei, uomini e donne, devono far parte di uno dei quattro grandi “kupot holim”, i fondi per la malattia. Il Maccabi da parte sua ha una storia affascinante, venne fondato nel 1941 da medici immigrati dalla Germania nazista. Dietro a questo modello ci sono le grandi scoperte scientifiche israeliane, come la clonazione del gene p53 (uno dei più importanti geni oncosopressori), come il trapianto di midollo osseo per la leucemia, come l'enzima coinvolto nell'Alzheimer, come il farmaco Copaxone per la sclerosi multipla, come un apparecchio che aiuta a ripristinare l'utilizzo di mani paralizzate, come il programma di chirurgia neurologica dell'Israel Hadassah Medical Center che ha eliminato le manifestazioni fisiche del Parkinson con una tecnica di stimolazione del cervello. Una sanità che ha conosciuto anche pagine di grande dolore, e non solo durante le ondate spaventose di attentati. A un convoglio di medici e infermieri che si stavano recando all’ospedale di Monte Scopus, che domina la città di Gerusalemme, fu teso un agguato dagli arabi nell'aprile 1948. Circondati, furono tutti massacrati con bombe a mano e fucili mitragliatori. Restarono a terra 77 morti, tutti ebrei, tutti medici e sanitari che correvano in soccorso di malati e feriti. Molti erano miracolosamente sfuggiti ai campi di sterminio nazisti (come l’italiana Anna Di Gioacchino Cassuto) e alcuni di essi erano giunti da pochi giorni in terra d’Israele. Fra le vittime anche un pioniere della psicanalisi italiana, come il fiorentino Enzo Bonaventura. Un modello di grande umanità e successo anche in guerra e sotto le bombe. Con la sua medicina rivoluzionaria, quest'unghia di terra chiamata Israele è uno dei paesi che contribuisce di più al benessere per tutto il mondo.



2009 - FOGLIO QUOTIDIANO
di Giulio M

Fabio e Fabrizio ha detto...

Nuovi farmaci contro le malattie neurodegenerative
Il Technion – l’istituto israeliano di tecnologia – ha prodotto tre farmaci per curare e forse prevenire malattie neurodegenerative come Alzheimer, Parkinson e morbo di Lou Gehrig (sclerosi laterale amiotrofica o ALS).
I tre farmaci, noti come VK-28, HLA-20 e M30, recentemente brevettati dai ricercatori israeliani negli Stati Uniti e in tutto il mondo, raccolgono il ferro in eccesso prima che possa scatenare la reazione chimica fra i radicali liberi dell’ossigeno ed il ferro, una caratteristica di molte malattie neurodegenerative.
A differenza di altri farmaci attualmente usati contro questi disturbi, che cercano di sostituire le funzioni perdute dai neuroni morenti, i nuovi farmaci israeliani ne arrestano la distruzione stessa.
La ricerca, compiuta dal prof. Moussa Youdim della facoltà di medicina del Technion e dai suoi colleghi prof. Avraham Warshawsky (ora deceduto), prof. Mati Fridkin e dallo studente cinese Hailin Zheng, è stata pubblicata nel numero di novembre della Nature Review Neuroscience.

(Da: Jerusalem Post, 9.11.04).

Fabio e Fabrizio ha detto...

Israele. La ricerca con le staminali embrionali va avanti
A partire dall'anno scorso e' stato costituito il Consortium Bereshit for Cell Therapy, un progetto da 15-20 milioni di dollari dell'ufficio del Direttore scientifico del ministero dell'industria e commercio e' composto da alcuni dei piu' eminenti ricercatori sulle cellule staminali israeliani e dal resto del mondo. Iris Lewin, direttore tecnico del gruppo, ha detto che lo scopo principale e' quello di creare cellule staminali embrionali che siano approvate dalla FDA. Si cerca anche di caratterizzare le cellule: di capire se diventeranno cellule del cuore, del pancreas, del fegato ecc.
Un altro grosso interesse del consorzio e' lo "sviluppo degli attrezzi": cercando di portare i prodotti della terapia cellulare all'utilizzazione clinica, i ricercatori devono affrontare problemi di disponibilita' e vitalita' delle cellule, crioconservazione e modi sicuri ed efficaci per trasferire le cellule dal laboratorio alla sala operatoria.
"Le medicine trattano solo i sintomi, non le malattie stesse -spiega Arik Hasson, capo del progetto e CEO di Gamida-Cell sentito da Israele.net- La terapia cellulare puo' offrire una soluzione reale alle malattie nervose e al cancro. Puo' essere applicata a disturbi cardiaci, insufficienza renale, diabete mellito, sindromi autoimmunitarie, malattie delle ossa e delle giunture, malattie genetiche e ferite della pelle". Staminali, inoltre come soluzione alla scarsita' di organi da trapiantare e ai problemi di rigetto: "Le cellule staminali forniscono una soluzione ideale ai problemi associati ai trapianti in quanto permettono la rigenerazione degli organi".
Hasson spiega i vantaggi e le specificita' dei due tipi di cellule quelle embrionali e quelle adulte. Quelle embrionali vengono dagli embrioni in surplus dei trattamenti IVF, sono prelevate 72 ore dopo la creazione dello zigote e sono potentissime, essendo in grado di diventare qualunque tipo di cellula corporea escluse quelle che formano la placenta e il sacco amniotico. Diventano spontaneamente organi specifici e Hasson ritiene che entro dieci anni gli scienziati saranno in grado di determinare quali organi andranno a formare.
Le cellule staminali adulte, che si trovano nel midollo osseo, nel sangue del cordone ombelicale e nel sangue periferico, non sono legate a problemi etici. Aiutano la rigenerazione di vasi sanguigni, tessuto adiposo, cartilagine, ossa e muscoli ed hanno un potenziale enorme per terapie diverse. Gia' da decenni sono usate in trapianti di pelle e nel trattamento dei pazienti affetti da leucemia e linfoma.
Tenendo fermo che entrambi i tipi di cellule staminali hanno vantaggi e svantaggi, il Consortium Bereshit e' impegnato a fondo nello sviluppo di entrambe. L'attivita' delle societa' che compongono il consorzio copre tutta la gamma della ricerca sulle staminali.

Fabio e Fabrizio ha detto...

Israele: L'attivita' delle societa' che compongono il consorzio copre tutta la gamma della ricerca sulle staminali.
Gamida-Cell opera per espandere, fuori dal corpo, il numero di cellule staminali ematopoietiche (sangue e linfa) per la cura del cancro e delle malattie autoimmuni, oltre che per l'uso futuro in medicina rigenerativa, tra cui la riparazione del tessuto cardiaco e pancreatico.
Proneuron Biotechnologies mira a sviluppare e commercializzare terapie per disturbi diversi del sistema nervoso centrale. Proneuron sta al momento concentrandosi su un trattamento per lesioni al midollo spinale e altri disturbi neurologici finora considerati incurabili.
Prochon Biotech Ltd. e' specializzata nell'espansione delle cellule ex-vivo per la loro utilizzazione nella cura di malattie delle ossa e della cartilagine. Al momento sta cercando una cura per l'achondroplasia, la forma piu' comune di nanismo, e sviluppa prodotti a base biologica per la rigenerazione e la crescita dei tessuti.
M.G.V. Systems sviluppa nuove modalita' terapeutiche per la medicina cardiovascolare basate sulla terapia di geni e cellule. Usando le cellule che producono vasi sanguigni e manipolandole geneticamente, la M.G.V. Systems sta sviluppando innesti vascolari che impediranno il fallimento dell'innesto, oltre a cellule modificate che promuoveranno la produzione di nuovi vasi sanguigni che aggireranno le arterie occluse.
Quantomix sta commercializzando la sua tecnologia d'avanguardia, che permette l'imaging diretto di campioni pienamente idratati in un microscopio elettronico. I suoi prodotti permettono l'esame di cellule e tessuti senza trattamenti convenzionali quali asciugatura, congelazione e sezionamento. Questo dovrebbe aprire la strada a una migliore comprensione dei processi biomedici, della cura del paziente e a una ricerca farmaceutica piu' efficace.
Anche altre societa', benche' non membri del Consortium, operano nel campo delle cellule staminali. Ad esempio, BrainStorm Cell Therapeutics sviluppa soluzioni per malattie neurovegetative terminali come il morbo di Parkinson, la sclerosi multipla e la sclerosi laterale amiotrofica (ALS).
Pluristem Life Systems Inc. espande il numero delle cellule ematopoietiche permettendo la cura di pazienti adulti che necessitano di trapianto del midollo osseo, ma che non riescono a trovare donatori compatibili.

Fabio e Fabrizio ha detto...

Stephen Hawking, celebre fisico e docente all’università di Cambridge in Gran Bretagna, si e’ recato in Israele -come fa spesso- per fare alcune lezioni e per promuovere la ricerca britannica. Una volta la’ ha pero’ anche scoperto qualcos’altro.
Grazie al suo impegno per la ricerca con le cellule staminali embrionali ed adulte, Israele potrebbe divenire uno dei centri mondiali della ricerca sulla Sla (sclerosi laterale amiotrofica), di cui Hawking e’ affetto da oltre 40 anni. Fondata nel 2004, l’Associazione israeliana sulla Sla ha spinto alcuni delle migliori menti del Paese a studiare e scoprire nuove terapie per combatterne i terribili effetti.
“Coloro che soffrono di Sla in Israele stanno portando avanti una rivoluzione”, ha detto Tal Leder dell’Associazione. “Fino a due anni fa non c’era ricerca in Israele perche’ coloro che sono affetti da Sla muoiono molto velocemente”.
Hawking e’ quindi venuto a conoscenza degli sforzi dell’Associazione israeliana per spingere gli scienziati a studiare la malattia. Senza le restrizioni sulla ricerca con le staminali a cui sono sottoposti gli scienziati americani o europei, Israele spera cosi’ di acquistare una posizione di leadership nella ricerca biotecnologica.
A creare e dirigere l’Associazione c’e’ un uomo di affari israeliano, David Cohen, a cui e’ stata diagnosticata la Sla nel 2003. “David ha deciso che se anche per lui sara’ troppo tardi, vuole creare un centro per finanziare la ricerca in Israele”, ha detto Leder.
L’assistente di Hawking ha fatto sapere che si reca spesso in Israele proprio perche’ e’ sempre stato un centro di eccellenza per la scienza.

Anonimo ha detto...

Il segreto di Alzheimer e Parkinson potrebbe nascondersi in un'alterazione del 'traffico' di ferro nel cervello. Con l'invecchiamento, infatti, il ferro presente nel nostro organismo diventa piu' tossico e abbondante fino a invadere i neuroni, creando 'ingorghi' e favorendo lo sviluppo di malattie degenerative. L'ipotesi emerge da una rassegna di studi firmata da Luigi Zecca, ricercatore dell'Istituto di tecnologie biomediche del Cnr di Segrate (Milano), e pubblicata su 'Nature Reviews-Neuroscience'. In altre parole, spiega lo scienziato, con il passare degli anni ''il ferro 'impazzisce metabolicamente' e, come un treno che deraglia, puo' uscire dai suoi 'binari' fisiologici uccidendo le cellule del cervello da solo o con la complicita' di altre molecole 'assassine' provenienti dall'ambiente o dal corpo''. ''L'accumulo di ferro cerebrale e il suo alterato metabolismo - sottolinea Zecca - sono spesso eventi precoci, presenti addirittura nella fase pre-sintomatica delle malattie neurodegenerative''.
Per questo, aggiunge lo studioso, la prima speranza e' di mettere a punto nuovi test di diagnosi precoce in grado di evidenziare questi accumuli. Secondo i ricercatori, alcune metodiche 'chiave' su cui puntare sono risonanza magnetica, tomografia a emissione di positroni, tomografia a emissione di fotone singolo e ultrasonografia transcranica. Il secondo obiettivo riguarda invece lo sviluppo di nuovi farmaci cosiddetti 'chelanti', capaci di rimuovere dal cervello solo gli accumuli di ferro pericolosi lasciando intatte le riserve essenziali alla vita dei neuroni. Al momento - riferisce una nota - qualche risultato promettente e' stato ottenuto con il cliochinolo nell'Alzheimer. Altre molecole, piu' selettive ma ancora in fase di sperimentazione, sono il VK-28, l'M30, l'HLA-20 e la rasagilina.
Fonte: AdnKronos (15/11/2004)