mercoledì 21 aprile 2010


Lettera da un malato di sla: i chirurghi

plastici dovrebbero dedicarsi

a curare malattie vere

1 commento:

Anonimo ha detto...

Ho 66 anni e da due mi è stata diagnosticata la sla. Una malattia progressiva che sempre più mi fa dipendere dagli altri anche per le cose minime: mangiare, pulizia del corpo e così via. Assuefarmi a questa situazione è stato difficilissimo! Solo l’aiuto dei miei familiari, particolarmente di mia moglie (un angelo!) e quello di una brava psicologa mi hanno portato ad una accettabile convivenza con il mio stato, con fatica ho imparato a conquistare una certa serenità e ad accettarmi così come sono.

Ho un cruccio particolare! Avendo, ahimè, molto tempo per seguire i programmi televisivi, vieppiù mi capita di imbattermi in trasmissioni che trattano le problematiche di tante persone che hanno difficoltà a convivere con il loro corpo: e allora giù a suon di bisturi per diventare e/o apparire diversi; per non cadere in paranoie; c’è persino chi ricorre alla medicina e ai migliori chirurghi per cambiare sesso. Giù allora, i mass-media, a magnificare le conquiste dalla scienza e gli altissimi livelli e capacità chirurgiche raggiunte da costosissimi professionisti.

E se i pagatissimi maghi del bisturi si dedicassero di più a curare le malattie vere, i disagi veri (soprattutto quelli dei bambini), non sarebbe decisamente meglio e più utile? Per caso mi sfugge qualcosa?

Mario