sabato 17 aprile 2010

Le parole di Enrico Castellacci, direttore della Sezione Medica della Federazione Italiana Giuoco Calcio, nonché grande studioso della Sla:


"la Sla non sarà più imbattibile''

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Fabio e Fabrizio ha detto...

Dopo la notte di Stefano Borgonovo, il Corriere Fiorentino dedica spazio ad una lunga intervista al professor Enrico Castellacci, direttore della Sezione Medica della Federazione Italiana Giuoco Calcio, nonché grande studioso in materia di Sla. Queste le sue parole:

"La lotta alla Sla sta andando avanti con risultati incoraggianti. In questi mesi sono stati fatti passi davvero insperati. Grazie anche alla battaglia di Borgonovo, sono convinto che presto troveremo la strada per vincere questa battaglia. Il risultato più concreto che voglio sottolineare si chiama ecogenicità le ricerche infatti partirono con il dito puntato sul calcio, sul doping e l’abuso di farmaci. In realtà adesso possiamo affermare con certezza che serve una predisposizione genetica per contrarre la Sla, senza di questa non ci si ammala. Poi è chiaro che la predisposizione soggettiva può associarsi a fattori esterni, come per esempio i pesticidi che si usano per l’erba dei campi di calcio. Un altro punto a favore potrebbero segnarlo le cellule staminali. Stiamo lavorando anche su quelle per trovare una cura. L’ultima idea vorrebbe anche l’utilizzo di epo: su questo è in programma una sperimentazione a breve termine, speriamo di ottenere i risultati che cerchiamo. Sia chiaro però che molto resta da fare: non conosciamo ancora l’origine della malattia e anche da un punto di vista diagnostico spesso si commettono errori.
Non potremo mai finire di ringraziare Stefano Borgonovo. Il suo coraggio è commovente, lui e la sua Fondazione sono diventati l’icona della speranza contro la ‘‘stronza’’, anche se meritano una citazione sia l’AISLA che la Onlus di Vialli e Mauro. Ricordiamoci però che solo in Toscana sono oltre 400 le persone che combattono ogni giorno contro la Sla e che questa purtroppo è una malattia da ricchi. Per curarsi servono circa 60.000 euro l’anno. Non molti possono permettersi una cifra simile e finora poche Regioni (tra cui la Toscana) hanno concesso sussidi in favore dei pazienti".