Lettera da un malato di sla: i chirurghi
plastici dovrebbero dedicarsi
a curare malattie vere
SCLEROSI LATERALE AMIOTROFICA: ...AIUTIAMOCI A TROVARE IN QUESTO BUIO UNA LUCE ... CHE CHI DOVREBBE NON HA TEMPO O CORAGGIO DI ACCENDERE... VI LASCIO UNA VOCE CHE CON SACRIFICIO HO CONQUISTATO... MA QUESTO TRISTE E INCONSOLABILE PATRIMONIO E' DI OGNI MALATO ... DI OGNI FAMILIARE CHE PIANGE IN SILENZIO... DA QUANDO QUESTE TRE LETTERE SONO ENTRATE NELLA NOSTRA VITA E CHE MESSE INSIEME FORMANO UNA COSI' PROFONDA E INGIUSTA MALATTIA...
1 commento:
Ho 66 anni e da due mi è stata diagnosticata la sla. Una malattia progressiva che sempre più mi fa dipendere dagli altri anche per le cose minime: mangiare, pulizia del corpo e così via. Assuefarmi a questa situazione è stato difficilissimo! Solo l’aiuto dei miei familiari, particolarmente di mia moglie (un angelo!) e quello di una brava psicologa mi hanno portato ad una accettabile convivenza con il mio stato, con fatica ho imparato a conquistare una certa serenità e ad accettarmi così come sono.
Ho un cruccio particolare! Avendo, ahimè, molto tempo per seguire i programmi televisivi, vieppiù mi capita di imbattermi in trasmissioni che trattano le problematiche di tante persone che hanno difficoltà a convivere con il loro corpo: e allora giù a suon di bisturi per diventare e/o apparire diversi; per non cadere in paranoie; c’è persino chi ricorre alla medicina e ai migliori chirurghi per cambiare sesso. Giù allora, i mass-media, a magnificare le conquiste dalla scienza e gli altissimi livelli e capacità chirurgiche raggiunte da costosissimi professionisti.
E se i pagatissimi maghi del bisturi si dedicassero di più a curare le malattie vere, i disagi veri (soprattutto quelli dei bambini), non sarebbe decisamente meglio e più utile? Per caso mi sfugge qualcosa?
Mario
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