NUOVO CASO DI SLA
TRA
I GIOCATORI DELLA FIORENTINA
I GIOCATORI DELLA FIORENTINA
La famiglia non vuole che la notizia sia resa nota. E nel pieno rispetto di questa volontà evitiamo di fare il nome di quel ragazzo che oggi inizia a fare i conti con la Sla
(della stessa forma che ha colpito Stefano Borgonovo).
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Una storia infinita e misteriosa, allagata di lacrime e di paure, di angosce e dubbi feroci ingoiati da un cassetto. Un racconto drammatico di ragazzi con le basettone che scendono lunghe sulle guance, i sogni beat e le magliette viola appiccicate sulla pelle. È la Fiorentina dei primi anni ´70. Una squadra muscolare e ambiziosa. Una Coppa Italia alzata in cielo tra i sorrisi di calciatori inconsapevoli di un destino che attende molti di loro: la malattia, la morte e troppe domande senza una mezza risposta.
Sei giocatori di quella Fiorentina se ne sono andati. Altri tre hanno avuto problemi di salute. In queste ultime settimane anche un altro protagonista di quegli anni sta iniziando la sua battaglia. La famiglia non vuole che la notizia sia resa nota. E nel pieno rispetto di questa volontà evitiamo di fare il nome di quel ragazzo di allora che oggi inizia a fare i conti con la Sla (della stessa forma che ha colpito Stefano Borgonovo). La sua storia va ad aggiungersi alla lunga fila di misteri irrisolti o, come nel caso di Bruno Beatrice, archiviati dal giudice. Il mediano della Fiorentina dal ´73 al ´76 è scomparso nel 1987, a soli 39 anni, dopo aver lottato con la leucemia. È lui il primo caso.
Poi, nel 2003, inizia la lunga processione del dolore: prima se ne va Nello Saltutti, attaccante. Infarto. Quindi tocca a Ugo Ferrante, difensore viola dal ´68 al ´72, colpito da un tumore alla gola. Nel 2004 un linfoma uccide Marco Sforzi. Aveva giocato nelle giovanili. L´elenco inizia a essere troppo folto per non porre interrogativi da brividi. Così, nel frattempo, Gabriella Bernardini, vedova di Bruno Beatrice, inizia la sua battaglia alla ricerca della verità. Ma la lista non è ancora completa. Nel 2006 muore Giuseppe Longoni, ex difensore. Vasculopatia. Un anno fa lo segue Massimo Mattolini, portiere. Da anni soffriva di crisi renali.
La storia di quella Fiorentina, adesso, fa paura. Lo sanno bene gli ex viola di allora. Lo sa bene Mimmo Caso, sopravvissuto a un tumore al fegato. E Giancarlo De Sisti, vittima di un ascesso frontale nel 1984. Anche il caso di Giancarlo Antognoni, colpito da una crisi cardiaca nel 2004, da qualcuno è stato collegato alla maledizione dei ´70. Ma la verità è che nessuno fino ad oggi è mai riuscito a trovare il nesso logico tra le patologie.
Si è indagato sull´ipotesi doping e, nel caso di Beatrice, la procura di Firenze è arrivata a ipotizzare il reato di omicidio preterintenzionale per i medici della Fiorentina di allora e per Carletto Mazzone. Tutti colpevoli, secondo l´accusa, di aver spinto il giocatore a curarsi una pubalgia con ripetute sedute di raggi Roentgen. Ma poi, un anno fa, il caso Fiorentina viene chiuso. Archiviato dai magistrati fiorentini in quanto il reato ipotizzato è caduto in prescrizione. Si è anche parlato di abuso di farmaci e di fiale miracolose. Il dottor Anselmi, uno dei medici di quella Fiorentina, ha sempre insistito col ricordare che allora si faceva uso di Micoren (cardiotonico successivamente messo fuori commercio) e del Cortex, stimolatore ormonale, usato anche come ricostituente. Secondo il medico nella Fiorentina funzionava così, come in tutte le squadre di calcio.
Ma le cartelle mediche di quel periodo, custodite nei sotterranei dello stadio, sono sparite durante i giorni del fallimento Cecchi Gori. Un mistero anche questo. Destinato a restare tale, a meno che qualcuno non decida di riaprire il caso dei ragazzi beat vestiti di viola e dei loro sorrisi cancellati da un destino cattivo e da troppi sospetti.
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