mercoledì 24 novembre 2010


NUOVA TECNICA DI DIAGNOSI
PER LA SLA
È italiana la ricerca che promette di offrire una nuova
tecnica diagnostica della sclerosi laterale amiotrofica

4 commenti:

Fabio e Fabrizio ha detto...

La SLA è una malattia neurodegenerativa che colpisce le cellule nervose cerebrali e del midollo spinale (i motoneuroni), ma in fase iniziale può essere confusa con altre patologie, in particolare con una neuropatia motoria. Identificare in tempi brevi e in modo preciso la malattia è sempre importante per poter poi agire in maniera più efficace.

Proprio per superare, quindi, i casi di diagnosi incerte è stato messo a punto un nuovo esame diagnostico, la biopsia del nervo motorio, che consiste nel prelievo di un campione del ramo motorio del nervo otturatorio (quello che innerva alcuni muscoli della coscia) e nella sua analisi.

Per verificare la validità di questo esame e quindi determinare se con esso fosse effettivamente possibile fare, già in fase iniziale della malattia, una diagnosi differenziale tra SLA (malattia che per altro colpisce spesso gli sportivi) e neuropatia motoria, i ricercatori dell’Istituto di Neurologia Sperimentale (Inspe) del San Raffaele di Milano, in collaborazione con altri istituti italiani, hanno realizzato uno studio. Sono stati coinvolti 21 pazienti con malattia in fase iniziale e diagnosi differenziale ancora aperta: l’esame ha dimostrato di essere valido e i risultati sono pubblicati sulla rivista scientifica “Annals of Neurology”.

La biopsia del nervo motorio può quindi essere considerata un nuovo strumento per una diagnosi corretta di SLA ma, poiché ha comunque un certo grado di invasività, viene riservato solo a casi selezionati, a quei pazienti, cioè, per i quali le altre tecniche di diagnosi esistenti, non invasive, non hanno permesso di stabilire con certezza la malattia presente

Fabio e Fabrizio ha detto...

) - Roma, 19 nov - Superare le diagnosi incerte di Sclerosi laterale amiotrofica (Sla). I ricercatori dell'Istituto di Neurologia Sperimentale (Inspe) del San Raffaele di Milano hanno dimostrato la validita' di una nuova tecnica diagnostica per i pazienti, la biopsia del nervo motorio. Lo studio, in collaborazione con altri Istituti Italiani, e' stato condotto su 21 pazienti, in una fase iniziale di malattia, con una diagnosi differenziale ancora aperta tra Sla e neuropatia motoria. La metodica prevede il prelievo bioptico del ramo motorio del nervo otturatorio (il nervo otturatorio innerva i muscoli della loggia mediale della coscia) e deve essere pertanto riservata a pazienti selezionati, nei quali altre metodiche non invasive non abbiano portato a una diagnosi certa.

I risultati della ricerca, coordinata da Angelo Quattrini e da Giancarlo Comi (Inspe-Hsr), svolta in collaborazione con Sandro Iannaccone (Ospedale San Raffaele-Turro), Eduardo Nobile-Orazio (Istituto Humanitas) e Massimo Corbo (Istituto NEMO-Ospedale Niguarda) - sono stati pubblicati sulla rivista scientifica Annals of Neurology.

In Italia si contano circa sei ammalati ogni 100.000 abitanti, in media tre nuovi casi al giorno di Sla, malattia neurodegenerativa che colpisce le cellule nervose cerebrali e del midollo spinale, i motoneuroni.

Anonimo ha detto...

Una diagnosi certa e precoce potrà consentire a tutti i pazienti delle cure efficaci fin dalle prime fasi di malattia. Lo studio delle caratteristiche del nervo motorio, inoltre potrà permettere l’identificazione di nuovi biomarkers di malattia che potranno essere utili sia in fase diagnostica, sia per una migliore comprensione della patogenesi di questa malattia e auspicabilmente per lo sviluppo razionale di nuovi approcci terapeutici.

Lo studio è stato possibile grazie a finanziamenti dell’Istituto Superiore di Sanità e Fondo per gli Investimenti della Ricerca di Base.

Ufficio stampa Istituto Scientifico Universitario San Raffaele

e-mail: ufficio.stampa@hsr.it

Studio pubblicato su Annas of neurology, 17 Novembre 2010

Motor Nerve Biopsy: Clinical Usefulness and Histopathological Criteria

Riva N.1 , Iannaccone N.2, Corbo M.3, Castellato C.4, Sferrazza B.2, Lazzerini A.5, Scarlato M.1, Cerri F.1, Previtali S.C.1, Nobile-Orazio E. 4, Comi G.1,6 e Quattrini A.1


1. Department of Neurology, INSPE and Division of Neuroscience, San Raffaele Scientific Institute, Milan, Italy;

2. Department of Clinical Neurosciences, San Raffaele Turro Hospital, Milan, Italy;

3. NEuroMuscular Omnicentre (NEMO), Niguarda Ca Granda Hospital, Milan, Italy;

4. 2° Neurology, IRCCS Istituto Clinico Humanitas, Milano University, Milan, Italy;

5. Hand Surgery and Microsurgery Unit, IRCCS Istituto Clinico Humanitas, Milan, Italy;

6. Università Vita-Salute San Raffaele Milan, Milan, Italy.

Anonimo ha detto...

Fabio e Fabrizio ciao. Interessante questo studio che mi permetto di trascrivere sul mio quaderno di neurologia e spero che per voi non sia un problema. La ricerca va avanti e secondo me manca poco affinché vinceremo la battaglia contro la SLA. Ci sono fior di ricercatori italiani e anche della mia Università di Palermo dove studio io che da anni studiano la SLA. Buon week end!