martedì 16 febbraio 2010

SLA: una proteina allunga la sopravvivenza
L’avrebbero stabilito dei ricercatori dell’Università di Rochester a San Diego ( USA ) che, sperimentalmente cominciano ad ottenere i primi risultati terapeutici trattando in

1 commento:

Fabio e Fabrizio ha detto...

Ebbene, contro la grave malattia la scienza ha dichiarato una vera e propria guerra senza quartiere, al punto che, secondo gli studiosi, fra cinque anni sarà possibile avere delle innovative cure in grado di tenere meglio e a bada la malattia.


L’avrebbero stabilito dei ricercatori dell’Università di Rochester a San Diego ( USA ) che, sperimentalmente cominciano ad ottenere i primi risultati terapeutici trattando in laboratorio cellule malate con la Proteina C Attiva, una molecola già conosciuta ed utilizzata contro le setticemie a seguito delle capacità antinfiammatorie di tale proteina e non solo, la stessa è capace di superare la barriera ematoencefalica, quel sottile filtro naturale che protegge il cervello e avrebbero constatato come dopo trattamento con tale sostanza sia diminuito il danneggiamento dei neuroni tipico della SLA.


I risultati dello studio condotto da Berislav Zlokovic, sono stati ultraincoraggianti, visto che i topolini malati di SLA sono sopravvissuti un tempo maggiore pari al 25% rispetto a quegli individui a cui non era stata somministrata la sostanza e ciò potendo riferire dei minori danni riportati dalle cellule una volta protetti con la proteina C Attivata. La sperimentazione sui malati dovrebbe iniziare a breve, mentre l’utilizzo terapeutico che consiste nell’utilizzo della proteina, dovrebbe essere estesa a tutti gli ammalati di SLA fra cinque anni.