lunedì 22 febbraio 2010


Il profeta muto
Il 22 febbraio di quattro anni fa, fu celebrato a Orvieto il funerale laico di Luca Coscioni, morto a 39 anni di Sla, sclerosi laterale amiotrofica.

In pochi, tranne i radicali, sembrano ricordare oggi la sua straordinaria battaglia di giovane leader per la libertà di ricerca, di coscienza, per il diritto di ogni individuo a decidere della propria vita e della propria morte. Il mensile dell`Associazione Coscioni dedica al «Profeta Muto» 27 pagine. Come pietre le parole di José Saramago: «Se noi vivessimo in un mondo giusto, capace di non confondere ciò che è bene con ciò che è male, la lotta coraggiosa di Luca sarebbe sfociata in un movimento sociale forse inarrestabile. Non è colpa esclusivamente di Berlusconi: c`è anche l`apatia generalizzata delle persone».

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