giovedì 4 febbraio 2010



Sla: Epo per combattere la malattia
Una prima ricerca ha dato esiti incoraggianti. Tra poco, una sperimentazione più ampia



L'ospedale milanese avvia la sperimentazione e finanzia il progetto con le proprie risorse. «Il nostro stanziamento - spiega Borsani -
copre solo in parte i costi previsti»
Si tratta di 500 mila euro, destinati all'istituto neurologico "Carlo Besta" di Milano dai contribuenti attraverso il 5 per mille,
MA MAI EROGATI dal
Ministero del Tesoro.
L'istituto ha deciso di anticipare i fondi per avviare uno studio
nazionale sull'efficacia dell'eritropoietina

5 commenti:

Fabio e Fabrizio ha detto...

MILANO - Il cinque per mille del 2007 non arriva? L'istituto neurologico "Carlo Besta" di Milano non sta a guardare e decide di anticipare di tasca propria la somma raccolta tre anni fa per scelta dei contribuenti (e non ancora erogata dal Tesoro), 500 mila euro, per avviare una ricerca clinica su scala nazionale con l'obiettivo di verificare l'efficacia dell'eritropoietina (farmaco per curare l'anemia e anche come doping dai ciclisti, nota con il nome di Epo) come neuro protettore sui pazienti affetti da Sla-Sclerosi laterale amiotrofica, già rilevata in un precedente studio-pilota finanziato dall'istituto Besta.

"Il nostro stanziamento copre solo in parte i costi previsti e per questo ci auguriamo di trovare sostegno sia da parte delle istituzioni preposte al finanziamento della ricerca, sia da parte di aziende e cittadini privati - ha detto Carlo Borsani, presidente dell'istituto Besta -. Intanto noi, come fondazione, incominciamo ad anticipare ciò che i contribuenti ci hanno donato con le loro dichiarazioni dei redditi del 2007, ma che il Ministero del Tesoro non ha ancora erogato".

La Sla è una gravissima malattia neurodegenerativa che conduce invariabilmente alla morte nell'arco di pochi anni. Ogni anno la malattia colpisce circa 3 persone ogni 100.000 ed affligge attualmente in Italia oltre 4.000 malati. Purtroppo non esistono ancora trattamenti efficaci: lo studio clinico che partirà nei prossimi pochi mesi, coinvolgerà 25 centri sull'intero territorio nazionale, con l'obiettivo di includere 160 pazienti che per 18 mesi seguiranno il trattamento con eritropoietina o placebo, anche in associazione al riluzolo, farmaco che rallenta il decorso della malattia. "Al termine potremo valutare se, come ci auguriamo, l'eritropoietina è in grado di modificare il decorso della malattia", dicono i medici del Besta. (Andrea Rottini)

Fabio e Fabrizio ha detto...

L'eritropoietina (Epo) è un ormone usato come base per alcuni farmaci, la cui notorietà è spesso legata a sospetti di doping, nel ciclismo o nel calcio.

Ora, tale ormone potrebbe rappresentare un passo avanti nelle cure per la sclerosi laterale amiotrofica (SLA). E' l'ipotesi avanzata dall'Istituto neurologico Carlo Besta, di Milano.

I medici del Besta hanno già messo alla prova l'Epo con uno stretto numero di pazienti affetti da SLA. Essi hanno così notato come l'Epo oltre ad essere ben tollerata dai pazienti, aveva anche una possibile efficacia neuro protettiva sui malati.

Commenta così il Direttore Scientifico, Ferdinando Cornelio: "Si e' trattato di un primo risultato indicativo di una possibile efficacia neuroprotettiva dell'eritropoietina, che dovrà' essere confermata dallo studio clinico di adeguate dimensioni che ora potremo avviare, grazie alla decisione del Consiglio di Amministrazione della Fondazione Carlo Besta".

Infatti, è in programma una ricerca di dimensioni più ampie, che vedrà coinvolti 160 pazienti con la supervisione di 25 centri sull'intero territorio nazionale.
I malati verranno divisi in due gruppi: al primo sarà somministrata eritropoietina, al secondo un placebo in associazione al riluzolo. Al termine del periodo di osservazione (18 mesi), gli scienziati valuteranno se l'Epo è in grado di modificare il decorso della malattia.



Ecco il parere del ricercatore capo, il professor Giuseppe Lauria: "Non forniamo false speranze, e non vogliamo che pazienti e familiari pensino che l'Epo abbia una funzione curativa. Procediamo con uno studio per sfruttare la potenzialità dell'Epo di contrastare la contrazione delle cellule del sistema nervoso e del fegato".

Per avviare tale ricerca sono necessari circa 1,5 milioni di euro, parte dei quali (500.000 Euro) devono arrivare con i fondi raccolti con il 5 per 1000. Soldi che non sono ancora arrivati alla Fondazione, come spiega il suo presidente, Carlo Borsani: "Il Besta ha cosi' deciso di anticipare ciò che i contribuenti ci hanno donato con le loro dichiarazioni, ma che il Ministero non ha ancora erogato".

In ogni caso, però, per arrivare alla cifra minima necessaria manca ancora un milione di Euro. Conclude cosi Borsani: "Il nostro stanziamento copre solo in parte i costi previsti e per questo ci auguriamo di trovare sostegno sia da parte delle Istituzioni preposte al finanziamento della ricerca, sia da parte di aziende e cittadini privati".

Anonimo ha detto...

L'ospedale milanese avvia la sperimentazione e finanzia il progetto con le proprie risorse. «Il nostro stanziamento - spiega Borsani - copre solo in parte i costi previsti» Strumenti utili Carattere
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aiuto L'eritropoietina, farmaco usato come doping dai ciclisti, potrebbe cambiare la storia delle cure per la sclerosi laterale amiotrofica (Sla). Questo, grazie a uno studio dell'Istituto neurologico Besta di Milano, che servirà come base per una sperimentazione clinica finanziata grazie alle donazioni del 5 per mille.
La Sla è una malattia neurodegenerativa che conduce alla morte nell'arco di pochi anni e riguarda in Italia oltre 4mila malati, tra cui molti calciatori. Non esistono ancora trattamenti efficaci per curarla: l'unico farmaco è il riluzolo, che però ne rallenta solo il decorso. Per lo studio del Besta servono almeno 1,5 milioni di euro, 500 mila dei quali provenienti dai fondi raccolti con il 5 per mille del 2007. Soldi che, però, il Ministero del Tesoro non ha ancora destinato alla struttura. «Il Besta - spiega il suo presidente Carlo Borsani - ha così deciso di anticipare ciò che i contribuenti ci hanno donato con le loro dichiarazioni, ma che il Ministero non ha ancora erogato».
I fondi serviranno ad avviare uno studio clinico di ampie dimensioni per vedere se l'epo, già usato per curare l'anemia, può rappresentare una possibile cura per la Sla. Allo studio, che si basa sui risultati positivi di un precedente studio pilota, parteciperanno 25 centri italiani, dove saranno coinvolti 160 pazienti. Dopo 18 mesi sarà possibile avere i primi risultati. Perchè la ricerca sia pienamente finanziata manca però all'appello ancora un milione di euro: «Il nostro stanziamento - conclude Borsani - copre solo in parte i costi previsti, e per questo ci auguriamo di trovare sostegno sia dalle Istituzioni che finanziano la ricerca, sia da aziende e cittadini privati».

Anonimo ha detto...

MILANO, 3 febbraio 2010 – Da 150 anni si muore di Sla, ancora senza un perché e senza una cura. Ora l’incubo dei ciclisti potrebbe diventare la nuova speranza per i malati da Sclerosi laterale amiotrofica. L’Epo è una sostanza dopante per gli sportivi, mentre sarà somministrata in pazienti già affetti da Sla per battere la malattia. Il progetto di ricerca parte dall’Istituto neurologico “Carlo Besta” di Milano, e sarà la prima volta in ambito internazionale che l’eritropoietina verrà data ai pazienti contro la Sla. Ma di una cosa al Besta non vogliono sentire parlare: “Non forniamo false speranze, e non vogliamo che pazienti e familiari pensino che l’Epo abbia una funzione curativa – spiega il professore Giuseppe Lauria, a capo della ricerca -. Procediamo con uno studio per sfruttare la potenzialità dell’Epo di contrastare la contrazione delle cellule del sistema nervoso e del fegato”.

pressing su platini — Da alcuni anni si parla dei numerosi casi di Sla tra i calciatori, con un’incidenza 7-8 volte superiore alla media nazionale (oggi in Italia vi sono 5.000 malati, ogni anno si ammalano 3 persone su 100.000). “Le preoccupazioni nel calcio sono fondate: osserviamo una frequenza maggiore sui calciatori, sulla base dei dati dello studio di Torino – continua il professore Lauria -. La ricerca non va fermata, bisogna continuare”. Come il procuratore di Torino Raffaele Guariniello, anche dal mondo della ricerca si leva l’appello al presidente della Uefa, Michel Platini. “E’ importante procedere a uno studio europeo sui calciatori, che potrebbero fare i club, le Federazioni e la Uefa di Platini”.

Anonimo ha detto...

lo studio — Lo chiamano “Trial Nazionale”, coinvolgerà 25 cliniche e ospedali in tutte le Regioni d’Itala. “Così eviteremo i viaggi della speranza”, aggiunge il professore Fedinando Cornelio, direttore scientifico del Besta. Uno studio su vasta scala dopo il mini progetto, realizzato dal team del Besta, su 12 pazienti per 2 anni, che ha evidenziato la possibile efficacia dell’Epo sulla Sla. I risultati entro 3 anni, 160 i pazienti da inserire nel progetto, per 18 mesi di trattamento. Lo studio costerà 1,5 milioni di euro: ad oggi è finanziato solo il primo anno con 500.000 euro stanziati dalla Fondazione del Besta con le donazioni dal 5x1000 del 2007. “Copriamo solo in parte i costi previsti – l’appello di Carlo Borsani, presidente della Fondazione – speriamo che altri siano sensibili e ci diano una mano”. Il primo atto della sperimentazione sarà la scelta dei pazienti. Non si esclude che possano esserci calciatori (ma non Stefano Borgonovo, per le sue difficoltà respiratorie: è necessaria una buona capacità respiratoria per accedere al programma).

Mario Pagliara