giovedì 25 febbraio 2010


Pericolo spatacsina
Spcg11 all'origine di alcune delle più

terribili malattie degenerative
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3 commenti:

Fabio e Fabrizio ha detto...

Sla, paraplegia spastica ereditaria. Una ricerca pubblicata di recente sulla rivista "Brain"si analizza il ruolo della proteina della spatacsina nella determinazione di queste malattie degenerative. Oggi in compagnia del Prof. Antonio Orlacchio, responsabile del laboratorio di neurogenetica dell’Irccs e docente di neurologia presso il Dipartimento di Neuroscienze dell’Università di Roma Tor Vergata, cercheremo di chiarire alcuni importanti questiti in proposito.

Chi segue i tweets del blog di Caccia al fotone si sarà accorto che, girando qui e lì nei link, uno degli ultimi segnalati si riferiva ad una ricerca italiana apparsa su "Brain" a fine gennaio scorso. Non capita spesso, ma in questo paper si parla di una delle peggiori malattie neurodegenerative che si conoscano: la sclerosi laterale amiotrofica. Negli occhi, nella testa e nel cuore, abbiamo ancora Stephen Hawking seduto sulla sua sedia a rotelle che rispondeva alle nostre domande. Era il caso allora di tornarci su, sopratutto perchè in questa ricerca si analizza il ruolo della mutazione della proteina spatacsina, e si correla la responsabilità di spcg11 sia nell’insorgenza della forma giovanile di sla che dell’insorgenza della paraplegia spastica ereditaria. Il punto su cui ci si interroga è se queste malattie genetiche differenti, derivino da una sola causa scatenante. A questa domanda proveremo a rispondere oggi insieme al professore Antonio Orlacchio, reponsabile del laboratorio di neurogenetica dell'Irccs, fondazione di Santa Lucia di Roma, docente di Neurologia presso il Dipartimento di Neuroscienze dell'Università di Roma Tor Vergata.

Fabio e Fabrizio ha detto...

E' stato scoperto un nuovo gene coinvolto nella Sclerosi Laterale Amiotrofica (Sla), una malattia degenerativa del sistema nervoso nella quale sono progressivamente danneggiati i neuroni che controllano il movimento (motoneuroni). La scoperta, frutto di una collaborazione internazionale fra Turchia, Brasile, Canada, Gran Bretagna e Giappone, e' stata coordinata dall'Italia. E' pubblicata nell'edizione online della rivista Brain e riguarda la forma ereditaria della Sla che si manifesta in giovane eta' e caratterizzata da una lunga sopravvivenza (40-50 anni). Lo studio, finanziato da Telethon , ministero della Salute, Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr), Monopoli di Stato e citta' di Gubbio, e' stato coordinato dal neurologo Antonio Orlacchio, dell'universita di Roma Tor Vergata e della Fondazione Santa Lucia di Roma. La scoperta segna un passo in avanti molto importante nella comprensione dei meccanismi molecolari che controllano lo sviluppo di questa particolare forma di Sla, che costituisce il 5% delle forme di Sla finora note. Sebbene nella maggior parte dei casi la Sla non venga ereditata dai genitori, le forme genetiche (come quella a esordio giovanile) possono dare informazioni molto utili per comprendere i meccanismi molecolari con cui si sviluppa la malattia. Di conseguenza la scoperta di questo nuovo gene segna un progresso per la diagnosi precoce, la possibilita' di mettere a punto le terapie piu' adeguate, tra quelle disponibili e il gene potrebbe diventare il bersaglio di futuri farmaci. Nella ricerca, spiega Orlacchio, sono state studiate 25 famiglie di origine Italiana, turca, brasiliana, canadese e giapponese. In ognuna di esse erano presenti persone con variante della Sla ad esordio precoce e con lunga sopravvivenza. Il gene-malattia e' anche conosciuto come spatacsina o SPG11 - prosegue Orlacchio - in quanto possibile causa anche di un'altra malattia neurodegenerativa, la paraplegia spastica ereditaria autosomica recessiva con assottigliamento del corpo calloso. E' localizzato a livello del cromosoma 15q15-21 e la sua individuazione porta a 11 il numero dei geni finora individuati quali responsabili di Sla. La proteina codificata da questo gene - conclude - potra' rappresentare un bersaglio molecolare per un razionale sviluppo di nuovi farmaci.(ANSA).

Fabio e Fabrizio ha detto...

Spatacsina mutata in una forma di sclerosi laterale amiotrofica
Prof. Antonio Orlacchio e Dott.ssa Carla Babalini Neuroscienze | Articoli | *** | Italiano
Scoperto il gene responsabile di una forma ereditaria di sclerosi laterale amiotrofica: la variante ereditaria autosomico-recessiva ad esordio giovanile e con lunga sopravvivenza. Lo studio internazionale a “leadership” italiana e’ pubblicato sulla rivista Brain (Orlacchio et al., 2010).

La sclerosi laterale amiotrofica (ALS) è una malattia degenerativa e progressiva del sistema nervoso che colpisce selettivamente i motoneuroni sia centrali che periferici. Normalmente, la malattia colpisce gli adulti tra i 40 ed i 50 anni; esistono però anche forme più rare ad esordio giovanile. Ha un decorso del tutto imprevedibile e differente da soggetto a soggetto, con esiti disastrosi per la qualità di vita oltre che sulla sopravvivenza. L'aspettativa di vita dopo la diagnosi è di 3-10 anni, ma nelle forme ad esordio giovanile può arrivare anche a 40-50 anni.

I sintomi clinici dell’ALS ad esordio giovanile, l’età di esordio e la progressione della malattia, sono simili a quelli riscontrati in pazienti affetti da un’altra malattia neurodegenerativa, la paraplegia spastica ereditaria con assottigliamento del corpo calloso (ARHSP-TCC).

Difetti del gene SPG11 sono causa di questa variante di paraplegia spastica ereditaria (HSP): il gene-malattia contiene le informazioni per la spatacsina, una proteina fondamentale per la sopravvivenza dei motoneuroni. Grazie all’osservazione di caratteristiche cliniche sovrapponibili tra ARHSP-TCC ed ALS ad esordio giovanile e con lunga sopravvivenza, si e’ studiato il possibile coinvolgimento del predetto gene in 25 famiglie affette da sclerosi laterale amiotrofica autosomica recessiva giovanile (ARJALS).

E’ interessante osservare che esiste un’elevata frequenza di mutazioni di SPG11 nelle famiglie studiate (10/25, 40%). Sebbene la maggior parte delle famiglie con mutazione del gene della spatacsina abbia origine Italiana, sono presenti difetti genetici della spatacsina anche in famiglie provenienti dal Brasile, dal Canada, dal Giappone e dalla Turchia. Tale dato suggerisce che le mutazioni di SPG11 in ARJALS hanno una distribuzione a livello mondiale.

Ad oggi, questo rappresenta il primo report di mutazioni del gene SPG11 in pazienti con ARJALS. Tutte le famiglie studiate possono essere classificate come ALS5. Il locus ALS5, associato ad ARJALS a lenta progressione, si trova sul cromosoma 15, nello stesso segmento cromosomico del gene SPG11.

Tutte le famiglie possono pertanto essere classificate come ALS5, poiché il locus ALS5 per ARJALS con lenta progressione dei sintomi mappa sullo stesso segmento cromosomico dove mappa il gene SPG11 ed anche perché le caratteristiche cliniche tra le due malattie sono per certi aspetti sovrapponibili (Hentati et al., 1998; Stevanin et al., 2008).

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Autori:
Prof. Antonio Orlacchio1, 2, e Dott. Carla Babalini1
1Laboratorio di Neurogenetica, CERC-IRCCS Santa Lucia, Rome, Italy; 2Dipartimento di Neuroscienze, Università di Roma “Tor Vergata”, Rome, Italy.

Prof. Antonio Orlacchio
Laboratorio di Neurogenetica
Centro Europeo di Ricerca sul Cervello (CERC) -
Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (IRCCS) Santa Lucia
64 Via del Fosso di Fiorano
Rome 00143, Italy
Tel.: +39-06-501703308
Fax: +39-06-501703312
Email: a.orlacchio AT hsantalucia.it