USA : STANFORD-
RICERCATORE ITALIANO SCOPRE
CHE LE CELLULE EPATICHE
POSSONO DIVENTARE NEURONI
SCLEROSI LATERALE AMIOTROFICA: ...AIUTIAMOCI A TROVARE IN QUESTO BUIO UNA LUCE ... CHE CHI DOVREBBE NON HA TEMPO O CORAGGIO DI ACCENDERE... VI LASCIO UNA VOCE CHE CON SACRIFICIO HO CONQUISTATO... MA QUESTO TRISTE E INCONSOLABILE PATRIMONIO E' DI OGNI MALATO ... DI OGNI FAMILIARE CHE PIANGE IN SILENZIO... DA QUANDO QUESTE TRE LETTERE SONO ENTRATE NELLA NOSTRA VITA E CHE MESSE INSIEME FORMANO UNA COSI' PROFONDA E INGIUSTA MALATTIA...
2 commenti:
Le cellule del fegato possono cambiare la propria identità in neuroni. Questo è il risultato di uno studio condotto all’università di Standford negli Usa dal ricercatore italiano Samuele Marro.
La ricerca, se portata avanti, potrebbe rappresentare un passo importante per la cura di malattie cerebrali e neurodegenerative come il morbo di Alzheimer, Parkinson, corea di Huntington e la Sla, Sclerosi Laterale Amiotrofica, patologie nelle quali il paziente ha già perso il 70% dei motoneuroni o neuroni.
Già dagli anni 1990 si è cercato di ottenere un risultato terapeutico nelle malattie neurodegenerative simile con lo studio e il trapianto delle staminali, cellule che mantengono la capacità di moltiplicarsi e di trasformarsi in tipi cellulari diversi, e in seguito con la creazione di cellule specializzate in laboratorio.
Nel 2006 Shinya Yamanaka, dell’Università di Kyoto e James Thomson, dell’università del Wisconsin-Madison hanno dato il via ai primi studi di riprogrammazione cellulare ossia creando cellule staminali riprogrammate (iPS) che, a “comando” diventano di nuovo piccole ottengono la loro capacità, in gergo pluripotenza, originaria. La mutazione delle cellule adulte in bambine, nota come “staminali etiche”, avveniva inserendo al loro interno quattro geni, Oct4, Sox2, Klf4 e Myc in grado di cancellare il programma delle cellule adulte e riprogrammarle poi come staminali, in grado di trasformarsi in tipi cellulari diversi.
Il nuovo studio condotto bypassa il trapianto di staminali e la creazione di cellule in laboratorio, il “cambio di identità” questa volta avviene direttamente : si immettono nelle cellule epatiche i vettori virali di tre geni, chiamati Brn2, Ascl1 e Myt1l. Queste non vengono riprogrammate né si comportano da staminali cambiando abito e imitando le funzioni delle cellule neuronali, ma mutano spontaneamente la loro identità: cominciano a esprimere dei geni tipici dei neuroni e fermano i propri geni originari tipici del fegato, generano impulsi elettrici e si legano tra loro diventando veri e propri neuroni.
bene!
Posta un commento