Un derby contro la SLA
Questa sera riflettori puntati su Juventus-Torino con le stelle del passato; in panchina Lippi e Mondonico. L’incasso della serata finanzierà il progetto di ricerca Eposs.
Prima della partita, musica e spettacolo
con Ron e Roberto Vecchioni
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TORINO, 23 marzo 2011 - Festa e memoria, pallone e ricerca scientifica. Questa sera, alle 20.45, Torino accende i fari sulla Sclerosi laterale amiotrofica, in un derby tra le vecchie glorie di Torino e Juventus: Lippi e Mondonico sulle due panchine, e la notte del ritorno in bianconero di Zinedine Zidane. Il derby si gioca al Comunale, organizzato dalla Fondazione Vialli-Mauro, dal comune di Torino, dalla Juventus e dal Torino, per raccogliere fondi da destinare alla ricerca contro il morbo di Gehrig. L’appello a un calcio responsabile, e declinato per il sostegno alla ricerca scientifica contro una delle malattie che rappresenta uno dei fenomeni più complessi ma anche più frequenti nel calcio del Duemila (la frequenza di malati tra i calciatori è 6,8-7 volte superiore alla media nazionale), ha richiamato a Torino Giampiero Boniperti e Sauro Tomà (superstite del Grande Torino), che daranno il calcio d’inizio, e, tra i tanti, Cuccureddu e Zaccarelli, Nedved e Lentini, Causio e Graziani. Il derby ‘SLAncio di vita’ (è lo slogan coniato dalla Vialli-Mauro) si gioca in due tempi: il primo, con in campo gli over 35; il secondo, con gli over 45. L’arbitro è Rosetti, diretta sui canali Sky, già venduti 20.000 biglietti.
SLA: GRANATA IL PIU’ GIOVANE — Torino è una città che ha le sue croci: di Sla sono morti il portiere Narciso Soldan (nel Toro anni ‘50) e il centrocampista Lauro Minghelli (giovanili granata dall’89 al ’93), a soli 31 anni: è il più giovane calciatore stroncato dalla "Stronza", come l’ha ribattezzata Stefano Borgonovo, che il 17 marzo ha compiuto 47 anni. L’incasso della serata finanzierà il progetto di ricerca Eposs, giudicato tra i più promettenti contro la Sla da una commissione internazionale di 40 esperti, ma che richiede una copertura di 223.000 euro. Non solo calcio e solidarietà: prima della partita, infatti, musica e spettacolo (dalle 19), con Ron e Roberto Vecchioni. A Torino, città nella quale il magistrato Guariniello sta indagando sulle morti sospette nel calcio, e dove è nata l’indagine epidemiologica del dottore Adriano Chio’ sul rapporto Sla-calcio (uno degli studi scientifici più prestigiosi in questo campo), si gioca per non dimenticare, ma anche per costruire una speranza per quei migliaia di pazienti di Sla (ogni anno solo in Italia si ammalano in 5.000) che non hanno mai rincorso un pallone. Ecco, quando il calcio serve.
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