sabato 4 dicembre 2010


HOLLAND REYNOLDS GIOVANE ATLETA COMMUOVE L'AMERICA ARRIVANDO SUL TRAGUARDO ESAUSTA
IN ONORE
AL SUO COACH "JIM TRACY "
MALATO DI SLA

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6 commenti:

Fabio e Fabrizio ha detto...

NEW YORK, 3 dicembre 2010 - In un Paese come gli Stati Uniti, sempre alla ricerca di modelli a cui ispirarsi, quella della 16enne Holland Reynolds è una storia bella, commovente, che strappa applausi e finisce per sbarcare in Europa. La giovanissima atleta della San Francisco University High School, durante una gara di corsa campestre in California, è stata colta da crampi e disidratazione a pochi metri dal traguardo, ma non ha mollato e trascinandosi ha tagliato il traguardo per poi essere soccorsa. Una telecamera appostata sulla linea d'arrivo ha ripreso tutto e ora la storia di Holland sta facendo il giro del mondo.

COME LA Andersen — Una corsa campestre non può essere paragonata a una maratona olimpica, ma la vicenda di Holland ricorda tanto quella di Gabrielle Andersen-Scheiss ai Giochi di Los Angeles 1984. Anche allora, la 39enne svizzera era entrata nello stadio barcollante per poi tagliare il traguardo al 37° posto dopo oltre 5' di agonia. Medici e paramedici non erano intervenuti per evitarle la squalifica. Lo stesso è accaduto alla giovane Holland, che prima zoppicando si è portata a due metri dalla linea finale, dove è crollata a terra. Poi, sostenuta dal coach, a carponi ha superato il traguardo (37ª, come la Andersen) consegnando alle compagne e all'allenatore il trofeo.

DEDICA CONTRO LA SLA — "L'ho fatto in onore di coach Tracy, avrei fatto qualsiasi cosa per arrivare", ha dichiarato alla fine la ragazza. Jim Tracy, 60 anni, ha scoperto tre anni fa di essere malato di Sclerosi Laterale Amiotrofica, meglio conosciuta come Sla. Ma non ha smesso di allenare anche se ha annunciato alla squadra che questa sarebbe stata la sua ultima stagione. Che si è chiusa, grazie a Holland, con una vittoria. Il premio di squadra, infatti, è stato assegnato in base ai punteggi dei cinque atleti in gara e alla giovane promessa è bastato non essere squalificata. Portata all'ospedale, si è poi ripresa senza problemi, commuovendo gli Stati Uniti.

Gasport

Fabio e Fabrizio ha detto...

http://www.gazzetta.it/Sport_Vari/Atletica/03-12-2010/holland-commuove-usa-712022851357.shtml

Anonimo ha detto...

E' da ammirare questa giovanissima atleta.

James Ouyang ha detto...

Coraggio Holland Reynolds e la determinazione a finire la gara, non solo per sé, ma per la sua squadra e il suo allenatore in difficoltà lungo tempo parlano i volumi ed è un compendio del tipo di giovani uomini e donne che hanno eseguito nel corso dei decenni sotto istruzione Jim Tracy.

Speriamo di essere altrettanto favorevoli Jim fuori corso nella sua battaglia contro la SLA. Avrà bisogno di un sostegno finanziario significativo nei prossimi giorni. Se volete contribuire o semplicemente saperne di più, visitare il sito http://coachjimtracy.com/

Anonimo ha detto...

Il video di Holland Reynolds è la protagonista di questo weekend su Youtube, Facebook e non solo: questo filmato è nettamente il più cliccato del momento grazie alla struggente storia che ha fatto breccia nel cuore degli americani e ora sta spopolando anche da noi. E’ l’ormai celeberrima ragazzina collassata a pochi metri dal traguardo della corsa campestre, che decide di non farsi aiutare evitando così la squalifica e determinando la vittoria di squadra. La dedica va poi all’allenatore gravemente malato. Insomma la classica storia di cui gli americani vanno matti e che di sicuro sarà riportata da tutti i telegiornali italiani.

Anonimo ha detto...

L'impresa di Holland Reynolds, 16 anni, sta facendo parlare l'America: durante una gara di corsa campestre in California, nel quale bastava che superasse il traguardo per vincere e dedicare la vittoria al suo allenatore malato di Sla, Holland è stata colpita da crampi e disidratazione ad alcune centinaia di metri dal traguardo. Ma non ha desistito: prima zoppicando si è portata a due metri dalla linea finale, dove è crollata a terra. Neanche questo l'ha fermata: sostenuta dal coach, a carponi ha superato il traguardo consegnando alle compagne di squadra e all'allenatore il trofeo. (da repubblica.tv)