giovedì 29 settembre 2011



PRIMI RISULTATI

DELLA

SPERIMENTAZIONE

CON L'EPO NELLA SLA...

"SEMBRA POSSA

FERMARE LA MALATTIA"

4 commenti:

Fabio e Fabrizio ha detto...

Novità importanti nella lotta contro la SLA potrebbero venire dall'utilizzo dell'eritropoietina (Epo). Si tratta di un ormone che potrebbe rallentare lo sviluppo della malattia migliorandone anche la condizione sintomatica della persona colpita.

A dare questa speranza è uno studio condotto dall'Istituto neurologico di Milano che, nell'ambito del progetto EPOSS promosso dalla Fondazione “Carlo Besta”, dopo sperimentazioni ha verificato la capacità dell'Epo di fermare la malattia proteggendo i neuroni dalla progressiva degenerazione.

L'Epo è un ormone che principalmente regola la produzione dei globuli rossi. Prodotto dai reni, dal cervello e dal fegato, la sostanza in ambito sportivo viene considerata un dopante proprio per questa sua azione di aumentare il numero dei globuli rossi migliorando la prestazione degli atleti.

A breve questo ormone glicoproteico verrà sperimentato su una cinquantina di pazienti. Lo scopo è quello di testarne la tollerabilità e individuarne i dosaggi affinché il farmaco sia efficace.

La SLA o sclerosi laterale amiotrofica è una malattia degenerativa e progressiva del sistema nervoso. È una patologia rara che ogni anno colpisce da una a tre persone ogni 100.000 individui. In Italia i malati di SLA sono circa 5000.

La SLA si manifesta inizialmente in modo subdolo con sintomi che vengono facilmente trascurati, questo rende difficile la diagnosi precoce.

Pino ha detto...

Aggiungo un commento, in parte già scritto, che ritengo importante per capire le cause della Sla.

Perchè l'Eritropoietina è considerata un dopante proibito agli sportivi, i quali migliorano le prestazioni atletiche in seguito all'assunzione di questo farmaco??

Come ben descritto, l'Epo regola la produzione dei globuli rossi, i quali CONTENGONO E TRASPORTANO OSSIGENO migliorando quindi, non tanto la forza e la resistenza muscolare, bensì l'Epo migliora soprattutto l'ossigenazione ai Motoneuroni Corticali (Corteccia Cerebrale), le cui membrane cellulari polarizzate, essendo più eccitate dall'ulteriore apporto dell'ossigeno disciolto dovuto all'Epo, POSSONO GENERARE I POTENZIALI DI AZIONE (impulsi elettrochimici) PIU' INTENSI, i quali trasmessi ai muscoli, determinano la maggiore forza e resistenza muscolare.

Per questo motivo l'Epo rallenta minimamente la progressione della Sla, infatti, l'ulteriore apporto dell'ossigeno disciolto paramagnetico, risulta un beneficio per i Motoneuroni della Corteccia Cerebrale, nei quali persiste il danno da carenza dell'ossigeno disciolto iniziato tempo prima, rallentandone in questo modo la neurodegenerazione progressiva.

Anonimo ha detto...

Ma allora soggiornare in quota può migliorare la situazione? Ci sono studi epidmiologici che evidenzino una minore incidenza di questa patologia tra gli abitanti in montagna?

Pino ha detto...

L'importante è che, quando si fanno le attività di lavoro o sportive intense affaticanti e continuate, la persona deve azionare maggiormente i muscoli della respirazione, in questo modo le Membrane Cellulari dei Motoneuroni della Corteccia Cerebrale, NON subiranno la carenza dell'ossigeno disciolto nel sangue, e potranno generare gli impulsi elettrochimici (potenziali di azione) adeguati allo sforzo fisico-motorio della persona.

Riguardo al soggiornare in quota, ci sono studi epidemiologici che indicano persone le quali vivono più a lungo, in un ambiente ricco di ossigeno come quello determinato da zone boscose.