UNA MAMMA DI 35 ANNI
DOPO AVER PORTATO
il FIGLIO ALL'ASILO
SI UCCIDE LANCIANDOSI DAL 4° PIANO
NELLA BORSETTA IL REFERTO MEDICO
CHE CONFERMAVA LA SLA
SCLEROSI LATERALE AMIOTROFICA: ...AIUTIAMOCI A TROVARE IN QUESTO BUIO UNA LUCE ... CHE CHI DOVREBBE NON HA TEMPO O CORAGGIO DI ACCENDERE... VI LASCIO UNA VOCE CHE CON SACRIFICIO HO CONQUISTATO... MA QUESTO TRISTE E INCONSOLABILE PATRIMONIO E' DI OGNI MALATO ... DI OGNI FAMILIARE CHE PIANGE IN SILENZIO... DA QUANDO QUESTE TRE LETTERE SONO ENTRATE NELLA NOSTRA VITA E CHE MESSE INSIEME FORMANO UNA COSI' PROFONDA E INGIUSTA MALATTIA...
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Prima ha accompagnato il figlio di tre anni all'asilo, poi è entrata in un palazzo che si trovava vicino alla scuola, è salita al quarto piano e si è gettata nel vuoto. È morta così, intorno alle 9 di questa mattina, a Milano, una donna italiana di 35 anni. Secondo le prime informazioni raccolte dalla Volante, intervenuta sul posto insieme al 118 e ai Vigili del Fuoco, prima di buttarsi avrebbe contattato proprio il 118 che però, al suo arrivo in via Cogne, non ha potuto fare altro che constatare il decesso della donna. Sulla ringhiera del balcone da cui si è lanciata, la donna ha lasciato appesa la borsa, che gli agenti controlleranno per verificare la presenza di una spiegazione scritta del suo gesto.
IN BORSETTA UN REFERTO: MALE INCURABILE Non ha lasciato nessun biglietto di addio o di spiegazioni la mamma milanese di 35 anni che alle 9 di questa mattina si è uccisa lanciandosi dal quarto piano di un palazzo dopo aver lasciato il figlio di 3 anni all'asilo. Nella sua borsetta, però, è stato trovato un referto medico compatibile con una grave patologia neurologica degenerativa. Questo tipo di patologie hanno spesso un esordio lento, ma progressivamente intaccano il sistema nervoso fino a dare, a seconda della malattia, sintomi di paralisi o degenerazione dei neuroni. Tra queste malattie ci sono per esempio l'Alzheimer e la sclerosi laterale amiotrofica (Sla), ma la donna era ancora troppo giovane per poter avere già i primi sintomi della prima, mentre per la sua età è più plausibile che fosse affetta dalla seconda. La suicida, le cui iniziali sono G.A., conviveva con il compagno e il figlio nel quartiere di Quarto Oggiaro, nei pressi dello stabile di via Cogne scelto per suicidarsi. Prima di buttarsi sulla strada, la trentacinquenne ha chiamato il 118, ma più che per essere fermata, pare lo abbia fatto per essere trovata il prima possibile.
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