SLA e ANTIBIOTICI
NOTIZIE SPESSO NON UFFICIALI NON BASATE SU ALCUNA DOCUMENTAZIONE RIPORTANO MIGLIORAMNETI INASPETTATI DOPO LA SOMMINISTRAZIONE DI ANTIBIOTICI, ULTIMA NOTIZIA CON LA "CLINDAMICINA", MA SPESSO GLI STESSI ENTUSIASMI SONO SMENTITI DA DOCUMENTAZIONI SCENTIFICHE CHE IN ALCUNI CASI ( vedi: MINOCICLINA ) SI SONO DIMOSTRATI AL CONTRARIO DANNOSI:
IL MIO PENSIERO:
Sospetto è che alla base della SLA ci possa essere una multifattorialità: ( piu' cause )
con particolare attenzione
all' effetto di tossici e inquinanti ambientali e/ o agenti patogeni infettivi,
non escludo in sinergismo a cofattori non meno importanti quali:
stress cronico, stati ansiosi- depressivi trascurati:
Se avessi la possibilità di eseguire una raccolta anamnestica di ogni malato di SLA
potrei provare a vedere se questa
correlazione è solo una ipotesi o trova fondamento nella mia piccola esperienza,
purtroppo non esiste una informattizzazione dei dati anamnestici dei pazienti e non ho ancora trovato un interesse in chi potrebbe raccogliere questi dati.
SAREI PRONTO A FARLO ATTRAVERSO IL BLOG MA NON CONOSCO LA VOSTRA DISPONIBILITA' A COMPILARE UN EVENTUALE QUESTIONARIO:
Vi lascio qulche informazione a riguardo l'antibiotico di cui si parla:
Clindamicina
La clindamicina è attiva sui cocchi Gram positivi, compresi gli stafilococchi resistenti alla penicillina, e anche su molti anaerobi, soprattutto Bacteroides fragilis. Si concentra bene nell’osso ed è escreta nella bile e nelle urine.
La clindamicina è consigliata per le infezioni stafilococciche dell’osso e delle articolazioni, come l’osteomielite, e per le sepsi intraddominali; rappresenta un'alternativa ai macrolidi per la erisipela o la cellulite nei pazienti allergici alla penicillina. La clindamicina è anche indicata per le infezioni causate dallo Staphylococcus aureus resistente alla meticillina nelle infezioni delle bronchiectasie, nelle infezioni dell'osso e delle articolazioni, nelle infezioni della cute e dei tessuti molli.
E' usata anche per la profilassi dell’endocardite in pazienti allergici alla penicillina Prevenzione dell’endocardite in pazienti con valvulopatie, difetti del setto, dotto arterioso pervio, protesi valvolare o storia di endocardite (indicazione non registrata in Gran Bretagna né in Italia).
La clindamicina ha un utilizzo limitato a causa dei suoi effetti indesiderati gravi. Il più pericoloso è la colite da antibiotici (Colite associata agli antibiotici) che può essere fatale ed è più frequente in donne di mezza età e anziane, soprattutto dopo interventi chirurgici.
Nonostante questa malattia possa manifestarsi con gran parte degli antibatterici è stata più spesso osservata con la clindamicina. Alla comparsa di diarrea i pazienti dovrebbero quindi interrompere subito il trattamento.
Infezioni del cavo orale
La clindamicina non deve essere usata di routine per le infezioni del cavo orale perché è meno efficace delle penicilline contro i germi anaerobi e ci può essere resistenza crociata nei batteri resistenti all’eritromicina. La clindamicina è indicata per il trattamento dell'ascesso dentoalveolare non responsivo a penicillina o metronidazolo.
Clindamicina
Indicazioni Clindamicina:
infezioni stafilococciche delle ossa e delle articolazioni, peritonite; profilassi dell’endocardite, Prevenzione dell’endocardite in pazienti con valvulopatie, difetti del setto, dotto arterioso pervio, protesi valvolare o storia di endocardite (indicazione non registrata).
Avvertenze
Sospendere subito in caso di diarrea o colite; insufficienza epatica o renale; controllare la funzionalità epatica e renale per terapie prolungate nei neonati e nei bambini; gravidanza; allattamento (Clindamicina); evitare la somministrazione endovenosa rapida.
Interazioni Clindamicina.
Controindicazioni Stati diarroici; nei neonati evitare le iniezioni contenenti alcol benzilico (controllare la lista degli eccipienti).
Effetti indesiderati
Diarrea (interrompere il trattamento), malessere addominale, esofagite, nausea, vomito, colite da antibiotici; ittero; segnalate leucopenia, eosinofilia, agranulocitosi e trombocitopenia; segnalati rash cutaneo, prurito, orticaria, reazioni anafilattoidi, sindrome di Stevens-Johnson, dermatite esfoliativa e vescicolo-bollosa; dolore, edema e ascessi dopo iniezione intramuscolare; tromboflebiti dopo iniezione endovenosa.
Posologia
Per via orale, 150-300 mg ogni 6 ore; fino a 450 mg ogni 6 ore nelle infezioni gravi; bambini: 3-6 mg/kg ogni 6 ore.
Si consiglia ai pazienti di sospendere subito il farmaco e contattare il medico in caso di diarrea; le capsule dovrebbero essere inghiottite con un bicchiere d’acqua.
Per iniezione intramuscolare profonda o infusione endovenosa, 0,6-2,7 g al giorno (in 2-4 dosi); nelle infezioni che mettono a rischio la sopravvivenza, fino a 4,8 g al giorno;
dosi singole oltre i 600 mg solo per infusione endovenosa;
le dosi singole per infusione endovenosa non devono superare 1,2 g.
Bambini: oltre 1 mese, 15-40 mg/kg al giorno in 3-4 dosi; nelle infezioni gravi, almeno 300 mg al giorno indipendentemente dal peso.
PRODOTTI
Clindamicina Fosfato Hikma (Hikma Italia)
G/G Descrizione Principio Attivo Prezzo Ricetta Classe SSN
G 600 mg/4 ml soluzione iniettabile 5 fiale da 4 ml clindamicina fosfato (FU) € 20,68 RR A
Clindamicina Ibi (IBI)
G/G Descrizione Principio Attivo Prezzo Ricetta Classe SSN
G 600 mg/4 ml soluz. iniett. 1 fiala 4 ml clindamicina fosfato (FU) € 4,55 RR A
Dalacin-C (Pfizer Italia)
G/G Descrizione Principio Attivo Prezzo Ricetta Classe SSN
150 mg 12 capsule clindamicina cloridrato (FU) € 5,07 RR A
Dalacin-C Fosfato (Pfizer Italia)
G/G Descrizione Principio Attivo Prezzo Ricetta Classe SSN
G 600 mg/4 ml soluzione iniettabile 1 fiala clindamicina fosfato (FU) € 5,60 RR A
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