Il tribunale di Imperia ha ordinato l’inserimento dei malati affetti di SLA in un protocollo sperimentale di cure, che viene svolto da tempo da una onlus, la ‘Stamina’, presso gli Ospedali Civili di Brescia.
Il tribunale ha confermato che si tratta di una violazione del principio di uguaglianza stabilito dall’articolo 3 della Costituzione. Ora il provvedimento verrà notificato all’ordine agli Ospedali Civili di Brescia e, per l’8 maggio è prevista l’udienza.
Una nuova speranza, quindi, per i malati di Sla.
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Il tribunale di Imperia ha ordinato l’inserimento dei malati affetti di Sla in un protocollo sperimentale di cure, che viene svolto da tempo da una onlus, la ‘Stamina’, presso gli Ospedali Civili di Brescia. Si tratta di un caso di cui si parla molto in Italia, anche per i diversi servizi che vengono proposti dalle televisioni nazionali.
In tribunale ad Imperia è approdato il caso di un 35enne di Diano Marina, completamente immobilizzato dalla malattia. Nelle scorse settimane l’AIFA (l’Agenzia Italiana per il Farmaco) aveva fermato le cure, mandando in subbuglio il mondo scientifico e provocando anche l’intervento dei Nas da Torino. I parenti dei malati si sono subito messi in ‘guerra’ contro il provvedimento ed i tribunali a cui si erano rivolti avevano ordinato di riprendere la cura disattivando il provvedimento dell’Aifa. Il 27 marzo il Decreto Balduzzi ha ulteriormente cambiato le carte in tavola, dando merito al metodo anche per chi non l’aveva ancora iniziato ma aveva fatto i prelievi del sangue e poi bloccato dall’Aifa.
Il 35enne di Diano, che non aveva ancora fatto il prelievo, si è così rivolto al tribunale di Imperia, attraverso i suoi due legali Angelo Maria Sandrone e Maria Grazia Acquarone. Questa mattina il tribunale imperiese, allineandosi ad una sentenza promulgata anche a Trento, ha confermato che si tratta di una violazione del principio di uguaglianza stabilito dall’articolo 3 della Costituzione. Ora il provvedimento verrà notificato all’ordine agli Ospedali Civili di Brescia e, per l’8 maggio è prevista l’udienza. Una nuova speranza, quindi, per i malati di Sla.
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