mercoledì 29 maggio 2013

Cellule staminali umane sono state trasformate
in 'fabbriche' di fattori di crescita in grado di riparare
 le cellule nervose danneggiate
nei topi con Sla (Sclerosi Laterale Amiotrofica),
 aumentando la sopravvivenza degli animali e migliorando la funzione dei muscoli.

Il risultato si deve ad un esperimento condotto presso l'università americana del Wisconsin-Madison sotto la guida di Masatoshi Suzuki. Descritto sulla rivista Molecular Therapy

1 commento:

Fabio e Fabrizio ha detto...

Cellule staminali umane sono state trasformate in 'fabbriche' di fattori di crescita in grado di riparare le cellule nervose danneggiate nei topi con Sla (Sclerosi Laterale Amiotrofica), aumentando la sopravvivenza degli animali e migliorando la funzione dei muscoli. Il risultato si deve ad un esperimento condotto presso l'università americana del Wisconsin-Madison sotto la guida di Masatoshi Suzuki. Descritto sulla rivista Molecular Therapy, il lavoro, secondo Suzuki, potrebbe ''fornire una nuova speranza alle persone affette da questa terribile malattia'' e per questo spera di poter testare il trattamento presto sull'uomo.

Chiamata anche malattia dei motoneuroni perche' distrugge queste cellule nervose che controllano i muscoli, la Sla in Italia colpisce circa 7 persone ogni 100.000 abitanti.
Nell'esperimento i ricercatori hanno usato cellule staminali adulte prelevate dal midollo osseo umano e le hanno modificate geneticamente per indurle a produrre i fattori crescita, composti che possono riparare le cellule nervose danneggiate. In un secondo momento hanno trapiantato le cellule nei topi, nel punto di incontro fra le cellule nervose danneggiate nella Sla e il muscolo. Dopo il trattamento, negli animali e' stato osservato un aumento della sopravvivenza e un ritardo dell'insorgenza della malattia e nel declino della funzione muscolare.

Le cellule staminali iniettate nei topi sono sopravvissute per almeno nove settimane, ma non sono diventate neuroni: il loro contributo è stato fabbricare i fattori di crescita che aiutano le cellule nervose.

Finora la maggior parte degli studi sull'applicazione delle cellule staminali nella Sla si sono basati sulla speranza di poter sostituire le cellule danneggiate, ma l'approccio di Suzuki è diverso. ''La sostituzione di queste cellule è molto complessa e impegnativa - ha sottolineato - e noi ci proponiamo di mantenere i neuroni vivi e sani utilizzando gli stessi fattori di crescita che crea l'organismo per riparare le cellule nervose danneggiate''.

La differenza con altre ricerche sulla Sla è anche un'altra, il lavoro non si è concentrato sulla parte iniziale dei motoneuroni ma sulla parte finale, dove queste cellule toccano i muscoli e li attivano. Non è chiaro infatti dove inizia il deterioramento di queste cellule, molti sospettano nella porzione del neurone più vicina al midollo spinale, ma secondo Suzuki la parte finale è danneggiata spesso già nei primi stadi della malattia e ''potrebbe essere coinvolta nella morte di queste cellule nervose''.

In studi precedenti Suzuki ha scoperto che l'iniezione di un fattore di crescita (fattore neurotropico, Gdnf), derivato dalle cellule gliali che nutrono e sostengono i neuroni, ha aiutato le cellule nervose coinvolte nella Sla a sopravvivere. Ora mostra lo stesso effetto per un secondo composto, chiamato fattore di crescita vascolare endoteliale. Ma la grande novità è stata usare staminali trasformate in fabbriche di questi fattori e produrli direttamente nel posto da trattare. Infine i ricercatori hanno scoperto che utilizzare, attraverso le staminali, la combinazione di due fattori di crescita è più efficace rispetto alle iniezioni di staminali che producono uno solo dei due composti.