giovedì 15 dicembre 2016

Studio sulle reti cerebrali, importante EEG per monitoraggio

Uno studio multidisciplinare dei ricercatori dell'Università di Cagliari in collaborazione con la VU University Medical Center di Amsterdam dimostra l'importanza dell'elettroencefalogramma (Eeg) nel monitoraggio della progressione della Sla

2 commenti:

Fabio e Fabrizio ha detto...

Sla, un passo avanti dall'analisi delle reti cerebrali. Uno studio multidisciplinare dei ricercatori dell'Università di Cagliari in collaborazione con la VU University Medical Center di Amsterdam dimostra l'importanza dell'elettroencefalogramma (Eeg) nel monitoraggio della progressione della sclerosi laterale amiotrofica.

E' quanto emerge da uno studio pubblicato sulla rivista Scientific Reports (gruppo Nature). "Lo studio è nato dalla sempre più stretta collaborazione tra il Dipartimento di Ingegneria elettrica ed elettronica (Diee) dell'Ateneo di Cagliari e il VU University Medical Center di Amsterdam - spiega Matteo Fraschini, ricercatore del Diee - e dalla importante esperienza maturata dai ricercatori del Dipartimento di Neurologia della Azienda ospedaliero universitaria di Cagliari".

Gli autori dello studio hanno investigato le alterazioni dell'organizzazione della rete funzionale del cervello in 21 pazienti con differente grado di avanzamento di malattia. Finora si era considerata la Sla come strettamente correlata ad un progressivo danno del movimento. I risultati di questo studio hanno mostrato, invece, una alterata topologia della rete cerebrale che riguarda non solo le aree motorie (risultato atteso più logico), ma anche tutte le altre aree della corteccia cerebrale. Lo studio è stato finanziato in parte dalla Fondazione Banco di Sardegna (responsabile scientifico Matteo Fraschini). Arjan Hillebrand, uno dei protagonisti della ricerca, è stato visiting professor all'Università di Cagliari nel 2013 nell'ambito del programma finanziato dalla Regione Sardegna.

Fabio e Fabrizio ha detto...

Sla, un passo avanti dall'analisi delle reti cerebrali. Uno studio dei ricercatori dell'Università di Cagliari e dell'Azienda ospedaliero-universitaria dimostra l'importanza dell'elettroencefalogramma nel monitoraggio della progressione della sclerosi laterale amiotrofica.



CAGLIARI - Dalla collaborazione tra ricercatori dell'Università di Cagliari e del VU University Medical Center di Amsterdam nasce un lavoro che mostra l'importanza dell'analisi dell'organizzazione della rete cerebrale nel monitoraggio e nella valutazione dello stato clinico in pazienti affetti da Sclerosi Laterale Amiotrofica (SLA). Attraverso l'analisi dei profili delle connessioni funzionali registrati dall'elettroencefalogramma è infatti possibile ottenere preziose informazioni sul grado di disabilità dei pazienti affetti da Sclerosi Laterale Amiotrofica (SLA). E' quanto emerge da uno studio pubblicato sulla rivista Scientific Reports (gruppo Nature).

"Lo studio è nato dalla sempre più stretta collaborazione tra il Dipartimento di Ingegneria Elettrica ed Elettronica dell'Università di Cagliari e il VU University Medical Center di Amsterdam – dice Matteo Fraschini, ricercatore del DIEE – e dalla importante esperienza maturata dai ricercatori del Dipartimento di Neurologia della Azienda ospedaliero-universitaria di Cagliari".

Alla base dell'importante risultato ottenuto è certamente la multidisciplinarietà dei ricercatori coinvolti: oltre all'ingegnere del Diee, tra i coautori figurano Matteo Demuru (post-doc presso il prestigioso Ateneo olandese ed ex dottorando Driei), Arjan Hillebrand (Meg Center, Vu Amsterdam), Lorenza Cuccu (del corso di laurea di Ingegneria Biomedica dell'Università di Cagliari) e un gruppo di ricercatori dell'AOU di Cagliari: Giuseppe Borghero, Gian Luca Floris, Monica Puligheddu, Francesca di Stefano, Silvia Porcu, coordinati dal prof. Francesco Marrosu.

Gli autori dello studio hanno investigato le alterazioni dell'organizzazione della rete funzionale del cervello in 21 pazienti con differente grado di avanzamento di malattia. Finora si era considerata la SLA come strettamente correlata ad un progressivo danno del movimento. I risultati di questo studio hanno mostrato invece una alterata topologia della rete cerebrale che riguarda non solo le aree motorie (risultato atteso più logico), ma anche tutte le altre aree della corteccia cerebrale.

La prima correlazione utile che ne consegue è che "soltanto" con un semplice elettroencefalogramma (rivitalizzato dalle competenze informatiche) si può seguire l'andamento della malattia, mentre è ancora più importante il fatto che le connessioni tra le diverse aree cerebrali si alterino anche in regioni non immediatamente correlate al movimento, perchè ribadisce il ruolo olistico giocato dal nostro cervello: tutto il sistema cioè è pronto per interessarsi di tutto quel che accade e le reti neurali sono sempre in un equilibrio ottimale per la miglior risposta possibile. Se crolla un sistema, questo si rifletterà su tutto il resto. Tra le conseguenze dello studio non sfugge un corollario teorico-pratico che è quello di fornire ai riabilitatori una mappa funzionale di supporto ai programmi che aiutano la presa in carico della malattia e che migliorano l'aspettativa di vita dei pazienti.

Lo studio è stato finanziato in parte dalla Fondazione Banco di Sardegna (responsabile scientifico Matteo Fraschini). Arjan Hillebrand è stato visiting professor all'Università di Cagliari nel 2013 nell'ambito del programma finanziato dalla Regione Autonoma della Sardegna.