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SCLEROSI LATERALE AMIOTROFICA: ...AIUTIAMOCI A TROVARE IN QUESTO BUIO UNA LUCE ... CHE CHI DOVREBBE NON HA TEMPO O CORAGGIO DI ACCENDERE... VI LASCIO UNA VOCE CHE CON SACRIFICIO HO CONQUISTATO... MA QUESTO TRISTE E INCONSOLABILE PATRIMONIO E' DI OGNI MALATO ... DI OGNI FAMILIARE CHE PIANGE IN SILENZIO... DA QUANDO QUESTE TRE LETTERE SONO ENTRATE NELLA NOSTRA VITA E CHE MESSE INSIEME FORMANO UNA COSI' PROFONDA E INGIUSTA MALATTIA...
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Promettevano guarigioni miracolose dal terribile morbo della SLA, e da altre patologie neurodegenerative, in cambio di ingenti somme di denaro: per questo 7 persone sono state arrestate nella giornata di ieri, in seguito ad una complessa inchiesta orchestrata dalla Procura di Brescia. Tra gli arrestati, che si trovano ora ai domiciliari, figura anche una vecchia conoscenza della medicina sensazionalistica: Marino Andolina.
Andolina era già stato condannato ad un anno e nove mesi con la condizionale, in seguito ad un patteggiamento, per il famoso “caso Stamina”. L’uomo figurava infatti essere collaboratore di Davide Vannoni all’epoca dei fatti, ma non ha perso il vizio di promettere ai malati guarigioni al limite dell’incredibile, sotto compensi altrettanto sbalorditivi.
Le cure proposte dagli indagati, che promettevano di guarire i propri pazienti da patologie come la SLA, l’atrofia miscolare spinale e la leucemia, sono state definite dalla Procura di Brescia: “Non autorizzate, non sperimentate clinicamente, prive dei prescritti requisiti di efficacia, sicurezza e qualità e potenzialmente dannose per la salute”. Il nuovo metodo proposto da Andolina e soci faceva uso di cellule staminali, e veniva praticato in Svizzera, al costo di circa 13.000 euro.
Tra gli arrestati, oltre al medico pregiudicato di Trieste, figurerebbero anche un chirurgo plastico, tre collaboratori dello stesso Marino Andolina e due persone estranee all’ambiente ospedaliero. Il caso, già ribattezzato dai media “Stamina Bis“, ha coinvolto circa una trentina di pazienti.
Le prime indagini erano partite durante la scorsa estate, in seguito alla decisione dei tribunali-avallata dal Ministero della Salute-di bloccare il trattamento ideato da Vannoni: Marino Andolina, anziché abbandonare quel filone redditizio, ha dunque continuato a proporre quel genere di cure, indicandole come il rimedio più efficace per la guarigione dalla SLA; fino a quando le forze dell’ordine non l’hanno tratto in arresto
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