domenica 22 febbraio 2015

Una molecola naturalmente presente nell’organismo è tra i responsabili della malattia

Nel cervello dei pazienti con Sclerosi laterale amiotrofica, il solfuro di idrogeno, un gas prodotto dal nostro corpo in diversi processi fisiologici, risulta aumentato di 3 o 4 volte rispetto ai livelli normali e presenta effetti tossici che distruggono i motoneuroni, principale bersaglio della malattia. In futuro si potrebbe provare a ridurlo.

 
 

 

3 commenti:

Fabio e Fabrizio ha detto...

Il solfuro di idrogeno, un composto naturalmente presente nel nostro organismo, prodotto da specifici enzimi, risulta aumentato nei pazienti con Sclerosi laterale amiotrofica (Sla) e implicato nella progressione della malattia. Lo afferma uno studio*, condotto da un team di ricerca tutto italiano, dell’Università degli Studi di Roma Tor Vergata, dell’Università degli Studi di Perugia e dell’Irccs Fondazione Santa Lucia. Lo studio verrà pubblicato sulla prestigiosa rivista Annals of Neurology.

Oggi, abbiamo parlato di questo risultato con Nicola Biagio Mercuri, Professore di Neurologia e Direttore della Unità di Neurofisiopatologia di Tor Vergata e del Laboratorio di Neurologia sperimentale del Santa Lucia.
“Il solfuro di idrogeno è un gas naturalmente presente nel nostro organismo (come anche l’ossido nitrico e l’anidride carbonica), che viene prodotto da specifici enzimi, non solo nell’intestino ma anche nel cervello: nelle giuste quantità è essenziale per il corretto funzionamento del sistema nervoso”, spiega il Professor Mercuri. “Abbiamo scoperto, invece, che nei pazienti affetti da Sla la concentrazione di questo gas all’interno del liquor – il fluido cerebrospinale, che rappresenta lo spazio extracellulare essendo un componente fondamentale nel sistema nervoso centrale – è ben 3 o 4 volte superiore rispetto ai livelli presenti negli individui sani. Questo eccesso di solfuro di idrogeno presenta effetti tossici a livello cerebrale e comporta che il gas risulti coinvolto nel processo di morte dei motoneuroni, le cellule nervose che rappresentano il principale bersaglio della malattia: in pratica, esso blocca la respirazione mitocondriale, causando la morte dei neuroni per anossia”.





Questo composto, dunque, innocuo in quantità contenute, potrebbe diventare un ‘gas killer’ di tali neuroni, quando presente in quantità eccessive. “Si era a conoscenza della sua potenziale tossicità a livello cerebrale, tuttavia si tratta della prima volta in cui viene dimostrato l’eccesso di solfuro di idrogeno e la sua eventuale tossicità nei pazienti con Sla”, prosegue l’esperto. “Abbiamo preso in considerazione individui con diverse patologie neurodegenerative e abbiamo valutato i livelli del gas nel liquor prelevato dai pazienti, mediante analisi condotte dall’Università degli Studi di Roma Tor Vergata. L’aumento del composto nei pazienti con Sla è stato confermato anche attraverso misurazioni delle concentrazioni in modelli murini, all’interno di una ricerca sperimentale condotta dall’Irccs Fondazione Santa Lucia”.

Tale risultato potrebbe aprire prospettive di studio volte allo sviluppo di nuove strategie terapeutiche. “Una volta compresi i meccanismi molecolari coinvolti, e dunque stabilito il ruolo patogenetico del gas, il nostro obiettivo potrebbe essere quello di provare a ridurre i livelli di solfuro di idrogeno”, spiega il Professor Mercuri, “valutando i potenziali effetti benefici contro la malattia”.

Insomma, il solfuro di idrogeno, un gas naturalmente prodotto dal nostro corpo in diversi processi fisiologici (nell’intestino e non solo), potrebbe essere uno dei più importanti responsabili della malattia e dunque individuare la chiave di volta per la comprensione dei meccanismi alla base della Sla, nonché il punto di partenza per lo sviluppo di nuovi interventi.

Viola Rita

*Alessandro Davoli, Viviana Greco, Alida Spalloni, Ezia Guatteo, Cristina Neri, Giada Ricciardo Rizzo, Alberto Cordella, Andrea Romigi, Claudio Cortese, Sergio Bernardini, Paola Sarchielli, Gabriela Cardaioli, Paolo Calabresi, Nicola B. Mercuri, Andrea Urbani, Patrizia Longone, Evidence of Hydrogen Sulphide involvement in Amyotrophic Lateral Sclerosis, Annals of Neurology, DOI: 10.1002/ana.24372

Pino ha detto...

Questo eccesso di solfuro di idrogeno presenta effetti tossici a livello cerebrale e comporta che il gas risulti coinvolto nel processo di morte dei motoneuroni, le cellule nervose che rappresentano il principale bersaglio della malattia: in pratica, esso blocca la respirazione mitocondriale, causando la morte dei neuroni per anossia”.

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Buongiorno, ho riportato una parte dell'articolo pubblicato nel Forum, nel quale si descrive un'eccesso di Solfuro di Idrogeno presente nei Pazienti con la SLA. L'articolo continua dicendo che l'eccesso del gas Solfuro di Idrogeno causa la morte dei Motoneuroni per ANOSSIA.
Ora riflettiamo un'attimo, Anossia vuol dire MANCANZA DI OSSIGENO, e allora perchè non provare ad aumentare l'Ossigenazione nel Cervello per una possibile cura efficace della SLA??
Per incrementare l'Ossigenazione Cerebrale ai Pazienti con tracheostomia è sufficiente aumentare un pò la pressione di insufflazione di ossigeno artificiele, dopo poche settimane si potrebbero già osservare i primi effetti positivi.
Dunque dobbiamo ora rivolgerci una domanda: qual'è la pressione di insufflazione artificiale di ossigeno nelle Persone con tracheostomia ammalate della SLA?
Saluti
Pino

Pino ha detto...

Appare chiaro che l'eccesso di Solfuro di Idrogeno non è la causa della Sclerosi Laterale Amiotrofica ma una CONSEGUENZA provocata dalla CARENZA (anossia)di OSSIGENO DISCIOLTO indicata dalla consistente diminuzione della pO2 arteriosa.
Infatti, quando a una Persona viene diagnosticata la SLA, ai primi sintomi, richiedendo di fare l'Emogasanalisi, si riscontrerà senz'altro la pO2 arteriosa MOLTO INFERIORE ALLA NORMA, dimostrando senza ombra di dubbio che è stata proprio la carenza di Ossigeno Disciolto la causa che ha provocato la SLA alla Persona.
Dunque, per una cura efficace della SLA è indispensabile AUMENTARE la concentrazione di Ossigeno Paramagnetico al Cervello, aumentare cioè stabilmente la pO2 Cerebrale e Generale.
In questo modo si attiverà la rigenerazione di nuovi Motoneuroni e altre Cellule del Cervello, determinando la regressione progressiva della Sclerosi Laterale Amiotrofica.
Questo è il risultato di una mia ricerca, vedrete che prima o poi ci arriveranno anche i Ricercatori.
Sarebbe imoportante anche la vostra collaborazione per indicare ai Medici la verifica di quanto da me scritto.
Sinceri Saluti