giovedì 21 marzo 2013

La storia di Cesare malato di SLA 
in prima fila a salutare Papa Francesco 

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Fabio e Fabrizio ha detto...

Era stato già baciato da un altro Papa, nel 1982 da Giovanni Paolo II in un’udienza privata con i fedeli di San Benedetto del Tronto. Ieri ha ricevuto un nuovo bacio, sulla fronte, quello di Papa Francesco. «Sono davvero felice e ancora emozionato». A parlare così é Cesare Cicconi, il fedele di 50 anni che oggi il Pontefice ha salutato scendendo dalla jeep in piazza San Pietro.
«Sono un cattolico praticante – spiega – e sono da sempre socio dell’Unitalsi perché i miei genitori già facevano parte dell’associazione». La mamma Sandra, di 72 anni, e’ morta pochi mesi fa ed ora è la sorella 43enne e tutti gli amici dell’Unitalsi ad occuparsi di Cesare, che ha il corpo completamente paralizzato, ad eccezione di una mano che muove con una piccola fune. I genitori hanno scoperto che Cesare era affetto da Sla quando aveva appena otto mesi.
Nonostante sia costretto su una barella Cesare non si e’ dato per vinto ed ha voluto continuare, per quanto possibile, a prendersi qualche soddisfazione dalla vita. E’ un grande tifoso dell’Ascoli – dice – «e vado anche allo stadio». Uno dei sogni di Cesare era quello di poter salire su un aereo ma prendere un aereo per una persona che ha bisogno di stare in barella non è affatto semplice. Nel settembre del 2010 c’e’ riuscito. «Con gli amici dell’Unitalsi e grazie alla compagnia aerea – spiega – ho preso l’aereo ed ho partecipato al pellegrinaggio nazionale al Lourdes».
Racconta con emozione Cesare quanto vissuto oggi: «Papa Francesco si e’ fermato – racconta – mi ha indicato ed e’ sceso dalla jeep. Mi ha dato un bacio sulla fronte e ha detto a me e ai miei amici ‘pregate per me’». Molti dei ragazzi dell’Unitalsi hanno ringraziato il Pontefice e papa Francesco ha replicato: «No, grazie a voi». Cesare alle 13.30 riparte dalla Città del Vaticano per tornare a San Benedetto del Tronto, dove è già annunciata una grande festa. «Da quanto Papa Francesco se n’e’ andato, non faccio che ridere, davvero, non faccio altro che ridere», sottolinea Cesare. E a confermalo sono anche i suoi amici: «Ha il sorriso stampato sul volto». «A tutti noi questo bacio del Papa a Cesare – osserva Don Vincenzo dell’Unitalsi di San Benedetto del Tronto – e’ sembrato quel brano del Vangelo in cui si legge che Gesù si avvicina alla suocera di Pietro malata, si china, la prende per mano e la solleva. Ecco sembrava proprio quel pezzo di Vangelo». La comitiva dell’Unitalsi, commossa, emozionata e «piena di energia», torna a casa con il “regalo” del nuovo Papa. Redazione Online News