lunedì 30 agosto 2010

ANCHE IL NOME DI GALDIOLO NEL FASCICOLO
DI GUARINIELLO DOPO LA DENUNCIA
FATTA DALLA MOGLIE

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Fabio e Fabrizio ha detto...

Anche il nome di Giancarlo Galdiolo è entrato nel fascicolo aperto anni fa da Raffaele Guariniello, dopo la denuncia della moglie di Bruno Beatrice. Il procuratore torinese lancia un appello, anzi due: al presidente della Uefa Michel Platini («affinché anche le autorità sportive internazionali diano il via a specifiche indagini in tutti i Paesi») e a calciatori, dirigenti e allenatori dell’epoca («per una maggiore collaborazione»). L’indagine della procura di Torino dal 2003 non riguarda solo i casi di calciatori colpiti da Sla (in tutto sembra circa una quarantina), ma dal 2003 altri casi di morti sospette non dovute alla sclerosi laterale amiotrofica, ma ad alcune forme di tumore e leucemia fulminante che il magistrato e i suoi collaboratori ritengono collegate alle stesse cause.

In questi mesi Guariniello non ha mai parlato dell’ex difensore viola, «avevamo ritenuto opportuno rispettare la sua privacy». Però la prima acquisizione di tutta la documentazione, medica e non, di Galdiolo «risale a sette o otto mesi, quando abbiamo saputo di questa possibile malattia». «Le indagini - spiega Guariniello - sono ancora in una fase preliminare. Il caso Galdiolo è stato inserito nel fascicolo che abbiamo aperto anni fa e che riguarda giocatori appartenuti sempre alle stesse quattro o cinque società. L’ipotesi dell’accusa è omicidio colposo. Tutto però dipenderà dalla determinazione delle cause che generano queste malattie».

Si lavora su tre ipotesi: «La prima è il collegamento con l’utilizzo di certi farmaci, in particolare antidolorifici e antinfiammatori; la seconda sono i microtraumi, alla testa e alle gambe; la terza, solo in apparenza più astratta, ma che potrebbe avere una sua consistenza, è quella dei campi di calcio e dell’utilizzo che veniva fatto di antiparassitari e vernici che servivano a rendere il terreno più verde. E proprio da questa terza ipotesi è nata un’altra indagine per capire se la Sla abbia colpito solo calciatori o altri sportivi. Ma siamo ai confini della ricerca scientifica».

Nel 2009 sono state archiviate (perché gli eventuali reati contestati sarebbero caduti in prescrizione) due inchieste condotte dalla procura di Firenze su morti e patologie sospette che hanno colpito ex calciatori della Fiorentina anni ’70. Una riguardava la morte di Beatrice, l’altra era più generale sugli ex viola di quel periodo. Dai racconti degli ex calciatori era comunque emerso che quegli anni erano caratterizzati da un forte impiego di farmaci, leciti, ma noti per la loro pericolosità. L’indagine di Guariniello però non riguarda solo i giocatori di quella Fiorentina: «Abbiamo preso i nomi di 24 mila calciatori e siamo andati a cercarli», anche se su quella degli ex viola anni ’70 ci sono alcuni gialli ancora insoluti. Ad esempio quello delle cartelle cliniche che sarebbero scomparse. «Ma noi per i fatti riguardanti Firenze abbiamo sentito a suo tempo anche i medici che avevano fornito alcuni elementi interessanti - spiega il procuratore -. Delle cartelle cliniche non so, nei casi che noi abbiamo però la documentazione necessaria è stata trovata».

«Spererei in una maggiore collaborazione da parte degli operatori del calcio, ma purtroppo è un mondo molto chiuso. E poi mi rivolgo a Platini, perché sul piano internazionale non si riesce a sfondare. Le autorità internazionali, la Uefa, dovrebbero svolgere indagini anche negli altri Paesi. Non è possibile che la Sla e certe malattie abbiano colpito solo calciatori italiani. Un confronto sarebbe prezioso».