SCLEROSI LATERALE AMIOTROFICA: ...AIUTIAMOCI A TROVARE IN QUESTO BUIO UNA LUCE ... CHE CHI DOVREBBE NON HA TEMPO O CORAGGIO DI ACCENDERE... VI LASCIO UNA VOCE CHE CON SACRIFICIO HO CONQUISTATO... MA QUESTO TRISTE E INCONSOLABILE PATRIMONIO E' DI OGNI MALATO ... DI OGNI FAMILIARE CHE PIANGE IN SILENZIO... DA QUANDO QUESTE TRE LETTERE SONO ENTRATE NELLA NOSTRA VITA E CHE MESSE INSIEME FORMANO UNA COSI' PROFONDA E INGIUSTA MALATTIA...
sabato 12 dicembre 2020
Annunciati durante un webinar sulla ricerca scientifica d’eccellenza i progetti vincitori del Bando di AriSla con i quali, ha detto Mario Melazzini: «Puntiamo ad avvincinarci e indentificare una soluzione per contrastare la malattia».Tra i partecipanti all’incontro il consulente del ministro della Salute, Walter Ricciardi, il responsabile scientifico AriSla, Anna Ambrosini, e i ricercatori finanziati di Milano, Pavia, Padova, Torino, Trieste e Verona
sabato 7 novembre 2020
Due team di ricercatori americani hanno individuato una nuova classe di granulociti neutrofili caratterizzata da proprietà neuroprotettive e neuroregenerative. In un esperimento su modelli animali, il giusto “cocktail” di cellule sarebbe stato capace di sviluppare nuove fibre nervose e promuovere la riparazione nel nervo ottico e nel midollo spinale danneggiati.
giovedì 24 settembre 2020
Durante l'ultimo anno, nonostante negli ultimi sei mesi anche il mondo della ricerca sia stato travolto dalla pandemia da Covid-19, si sono accese grandi speranze per i malati di Sclerosi Laterale Amiotrofica (Sla)
"Sono stati pubblicati numerosi studi sperimentali - afferma Andrea Calvo, coordinatore del Gruppo di Studio Malattie del Motoneurone della Sin e docente del Dipartimento di Neuroscienze Rita Levi Montalcini Università degli Studi di Torino AOU Città della Salute e della Scienza di Torino - di cui due sono usciti sul New England Jourmal of Medicine, la più prestigiosa rivista scientifica in campo medico: il primo è inerente ai risultati della fase 1-2 della sperimentazione sui pazienti affetti da Sla con mutazione genetica del gene SOD1 con gli Oligonucleotidi Antisenso (ASO), cioè brevi molecole a singolo filamento di DNA complementari a una specifica sequenza. L'ASO, legandosi a una specifica molecola di mRNA ne blocca la traduzione, impedendo la sintesi della proteina mutata. È in corso la fase 3, che coinvolge, tra i vari centri nel mondo, anche il CRESLA di Torino. Analoga sperimentazione è in corso per le forme con mutazione C9ORF72. Si tratta, quindi, di risultati sulle mutazioni genetiche più frequenti nella Sla che giustificano una concreta speranza".
Il secondo lavoro riguarda uno studio americano su un'associazione di due molecole, il fenilbutirrato e l'acido taurodesossicolico.
"Questo studio - commenta Gioacchino Tedeschi, presidente della Sin - ha dimostrato un rallentamento significativo della progressione di malattia nei pazienti in trattamento rispetto al gruppo di controllo sottoposto a placebo. Inoltre, a breve partira' uno studio confermativo di fase 3. È in corso da un anno anche uno studio multicentrico europeo coordinato dall'Italia per valutare l'efficacia dell'acido taurodesossicolico nella Sla".
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Il malato di Sla che pilota il drone con la mente
Grazie a un innovativo software, una persona affetta da sclerosi laterale amiotrofica ha guidato il velivolo utilizzando lo sguardo e il pensiero. L'esperimento, primo in Italia, nel poligono del Salto di Quirra, in Sardegna
A uccidere Anastasi è stata la Sla
La "stronza" chiamava Stefano Borgonovo, la prima vittima a far luce su una malattia che, statisticamente, colpisce i calciatori più di qualunque altra categoria
I calciatori hanno un rischio raddoppiato di ammalarsi di SLA
L'ultimo a morire di Sclerosi laterale amiotrofica è l'ex difensore Giovanni Bertini. Prima di lui la malattia aveva colpito, tra gli altri, Marco Sguaitzer, Gianluca Signorini, Stefano Borgonovo
È morto Giovanni Bertini, il calciatore era affetto da SLA
L'ex difensore giallorosso aveva 68 anni. Tre anni fa la terribile diagnosi
Un farmaco sperimentale, denominato AMX0035 ha dimostrato di rallentare la progressione della sclerosi laterale amiotrofica (SLA), o malattia di Lou Gehrig. Lo dimostrano i risultati di uno studio clinico condotto da ricercatori del Sean M. Healey & AMG Center for ALS al Massachusetts General Hospital (MGH).
I risultati, pubblicati nel New England Journal of Medicine, offrono la speranza che un giorno possa essere disponibile un trattamento per i pazienti affetti da SLA, una condizione fatale senza cura che attacca le cellule nervose del cervello e del midollo spinale per ostacolare progressivamente la capacità degli individui di muoversi, parlare, mangiare e persino respirare.
lunedì 7 settembre 2020
giovedì 13 agosto 2020
Identificato target molecolare coinvolto nello sviluppo della SLA
Uno studio, pubblicato su “Nature Communications” e condotto da ricercatori dell’IRCCS San Raffaele (Luca Muzio, Neuroimmunology Unit), dell’Università Statale (Pierfausto Seneci, dipartimento di Chimica) e del CNR (Mario Milani, IBF-CNR) descrive l’identificazione di un nuovo target molecolare coinvolto nello sviluppo della Sclerosi Laterale Amiotrofica e la caratterizzazione di un principio attivo potente e non tossico in modelli animali di SLA.
giovedì 25 giugno 2020
Prelievo saliva per diagnosi precoce: scoperta italiana
grazie a uno studio italiano pubblicato su 'Scientific Reports' (gruppo Nature) e finanziato dal ministero della Salute, frutto di una collaborazione tra gli Irccs Fondazione Don Gnocchi e Istituto Auxologico Italiano. Grazie a una tecnica innovativa, i ricercatori hanno identificato nella saliva un biomarcatore 'spia' della sclerosi laterale amiotrofica, malattia neurologica ancora senza cura che colpisce in Italia più di 6mila persone, con 2mila nuovi casi ogni anno (dati Eurals Consortium).
sabato 13 giugno 2020
Mutazione del gene Ubqln-2 che determina “difetti” genetici simili a quelli di Parkinson e Alzheimer. E’ questa la causa della sclerosi laterale amiotrofica (Sla), secondo uno nuovo studio pubblicato da un gruppo di ricercatori dell’Università del Maryland (Usa).
La scoperta potrebbe aprire nuovi orizzonti per il trattamento di questa malattia che provoca una paralisi progressiva, e talvolta un grave deterioramento mentale. Il lavoro è stato pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica Pnas (Proceedings of the National Academy of Sciences) e ha coinvolto anche studiosi dell’Università di Harvard, dell’Università di Auckland, del King’s College di Londra e della Northwestern University.
mercoledì 19 febbraio 2020
SLA , nuovo bersaglio terapeutico.
Identificati geni la cui espressione è rilevante
per la resistenza alla malattia.
La scoperta è dei ricercatori del Centro Dino Ferrari, Università degli
Studi di Milano,
IRCCS Fondazione Ca’ Granda Ospedale Maggiore
Policlinico
in collaborazione con l’istituto Karolinska di Stoccolma,
ed
è stata pubblicata nel numero di febbraio della rivista Acta
Neuropathologica.
mercoledì 12 febbraio 2020
Sclerosi Laterale Primaria PLS
stabilite le nuove linee guida per la diagnosi precoce
La Sclerosi Laterale Primaria (PLS) è una malattia neurodegenerativa particolarmente rara che entra a far parte dei diversi sottotipi della Sclerosi Laterale Amiotrofica (SLA). Caratterizzata dalla degenerazione selettiva della via cortico-bulbare e cortico-spinale a partenza dalla corteccia motoria, si manifesta con rigidità muscolare progressiva che va a compromette la motilità e, a livello bulbare, può dare origine ad una liberazione della emotività con riso e pianto spastico, cioè scarsamente motivato.
Da alcuni autori anche negata nella sua autonomia, rappresenta, al contrario, una malattia distinta e meritevole di essere prontamente riconosciuta: la PLS, infatti, non compromette la vita del paziente come la SLA, caratterizzata invece dalla degenerazione delle stesse vie motorie unitamente, però, al motoneurone bulbare e/o spinale (secondo motoneurone) che è responsabile della riduzione del trofismo muscolare e conseguente mancanza di forza a determinare il decorso particolarmente drammatico della SLA
Da alcuni autori anche negata nella sua autonomia, rappresenta, al contrario, una malattia distinta e meritevole di essere prontamente riconosciuta: la PLS, infatti, non compromette la vita del paziente come la SLA, caratterizzata invece dalla degenerazione delle stesse vie motorie unitamente, però, al motoneurone bulbare e/o spinale (secondo motoneurone) che è responsabile della riduzione del trofismo muscolare e conseguente mancanza di forza a determinare il decorso particolarmente drammatico della SLA
giovedì 9 gennaio 2020
SLA fermata grazie ad un’iniezione nel midollo
Con delle iniezioni di virus inattivi è stato possibile sconfiggere la SLA in alcuni topi da laboratorio. Ecco come funziona la tecnica e su cosa agisce.
Il principio di funzionamento di tale virus è che esso manipola il funzionamento della molecola di Rna consentendo la “sconfitta” della malattia.
La scoperta è stata fatta a San Diego, nell’Università della California.
Uno dei docenti della UC San Diego School of Medicine spiega che: “Al momento, questo approccio terapeutico offre la terapia più potente mai dimostrata in un modello murino di Sclerosi laterale amiotrofica legata a mutazione del gene SOD1″.
Uno dei docenti della UC San Diego School of Medicine spiega che: “Al momento, questo approccio terapeutico offre la terapia più potente mai dimostrata in un modello murino di Sclerosi laterale amiotrofica legata a mutazione del gene SOD1″.