Due team di ricercatori americani hanno individuato una nuova classe di granulociti neutrofili caratterizzata da proprietà neuroprotettive e neuroregenerative. In un esperimento su modelli animali, il giusto “cocktail” di cellule sarebbe stato capace di sviluppare nuove fibre nervose e promuovere la riparazione nel nervo ottico e nel midollo spinale danneggiati.
sabato 7 novembre 2020
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Sclerosi multipla, sclerosi laterale amiotrofica e altre lesioni del sistema nervoso causate dalle patologie neurologiche: in un domani che non sembra poi così lontano, la scienza e la medicina potrebbero avere un alleato in più per affrontarle. Si tratta di una nuova classe di cellule immunitarie potenzialmente in grado di salvare le cellule nervose colpite e invertire il danno alle fibre nervose. La scoperta porta la firma di due team dell’Università dell’Ohio State e dell'Università del Michigan che, sulle pagine di Nature Immunology, hanno tracciato la possibile strada verso lo sviluppo di nuove terapie per rimediare ai danni subito dal sistema nervoso centrale e riattivare le funzioni neurologiche compromesse dalle malattie.
Un sistema nervoso fragile
Secondo lei stime di ricercatori americani, le lesioni del sistema nervoso causate da malattie neruodegenerative come l’Alzheimer, la sclerosi multipla e la Sla, colpiscono più di 10mila di persone ogni anno. E contribuiscono anche al successivo sviluppo di ictus, glaucoma e alcune lesioni agli occhi. Il sistema nervoso è diviso in due parti: da un lato quello centrale, costituito dal cervello e il midollo spinale, e quello periferico, composto dai nervi spinali.
Oggi l’ingegneria dei tessuti neurali e la rigenerazione nervosa, ovvero la ricrescita o la riparazione dei tessuti nervosi, sono terreni fertili e in cui la ricerca sta investendo non poco per individuare nuovi modi per recuperare la funzionalità dei nervi danneggiati. Ad oggi, però, non vi sono ancora trattamenti in grado di sopperire al danneggiamento del sistema nervoso centrale.
a nuova cellula
Le terapie potrebbero però arrivare presto. Sì, perché i due gruppi di ricercatori hanno scoperto una nuova classe di cellule: appartengono ai granulociti neutrofili, cioè un tipo di globuli bianchi specializzati nel combattere le infezioni che, però, possiede anche proprietà neuroprotettive e neuroregenerative. In sostanza, queste cellule sono in grado di favorire la ricrescita dei lunghi filamenti delle cellule nervose del sistema nervoso centrale (dette assoni) lungo cui viaggiano i segnali elettrici.
Ora nei topi… poi?
I ricercatori avrebbero scoperto le capacità delle nuove cellule su dei modelli animali. Iniettando i granulociti neutrofili in topi con lesioni da schiacciamento al nervo ottico o fibre nervose lacerate nel midollo spinale, hanno osservato che le nuove cellule non solo hanno creato nuove fibre nervose ma avrebbero anche promosso la riparazione nel nervo ottico e nel midollo spinale. Il prossimo passo, spiegano i ricercatori, sarà quello di raccogliere questi nuovi granulociti e cercare un modo per migliorarli in laboratorio così da poter abbandonare il modello animale e iniettarle direttamente nei pazienti invertendo i danni al loro sistema nervoso centrale.
Fonte | "A new neutrophil subset promotes CNS neuron survival and axon regeneration" pubblicata il 26 ottobre 2020 sulla rivista
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