martedì 8 gennaio 2019

I ricercatori dell'università di Alberta hanno trovato un farmaco che rallenta in modo significativo lo sviluppo della sclerosi laterale amiotrofica (SLA), si tratta della telbivudina, attivamente utilizzata come farmaco antivirale
 per combattere l'epatite B.
Secondo i ricercatori, la telbivudina agisce sull'enzima SOD1, che nel 20% dei pazienti con la forma ereditaria di SLA non funziona correttamente

2 commenti:


  1. La telbivudina è utilizzata nel trattamento delle infezioni croniche da virus dell'epatite B in presenza di segni di danni al fegato.





    Che cos'è la telbivudina?

    La telbivudina agisce riducendo i livelli di virus dell'epatite B nell'organismo.





    Come si assume la telbiduvina?

    La telbivudina viene somministrata per via orale, in genere sotto forma di compresse da assumere una volta al giorno.





    Effetti collaterali della telbivudina

    La telbivudina può causare gravi danni al fegato o acidosi lattica.



    Fra gli altri suoi possibili effetti avversi sono inclusi:
    •mal di testa
    •diarrea
    •dolori alla schiena o alle articolazioni
    •insonnia



    È importante contattare subito un medico in caso di:
    •rash
    •orticaria
    •prurito
    •difficoltà respiratorie
    •senso di oppressione al petto
    •gonfiore di bocca, volto, labbra o lingua
    •dolori, debolezza o sensibilità muscolare





    Controindicazioni e avvertenze

    La talidomide è controindicata in gravidanza.

    Prima di assumerla è importante informare il medico:
    •di eventuali allergie al principio attivo, ai suoi eccipienti, a qualsiasi altro farmaco, ad alimenti o ad altre sostanze
    •dei medicinali, dei fitoterapici e degli integratori assunti, in particolare clorochina, eritromicina, fenofibrato, gemfibrozil, idrossiclorochina, farmaci anti rigetto, antifungini, steroidi (per via orale), penicillamina, probenecid e zidovudina.
    •se si soffre (o si ha sofferto) di malattie renali
    •in caso di trapianti di fegato
    •in caso di gravidanza o allattamento

    È








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  2. Ricercatori incapaci con strumenti diagnostici obsoleti. Zero possibilità che trovino le cause e quindi una cura efficace.
    I familiari dei pazienti si cerchino una soluzione anziché aspettare una cura da questi incapaci con i paraocchi.
    Saluti

    Nex

    RispondiElimina

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