giovedì 13 giugno 2013


Davanti al giudice, ieri mattina, ha parlato della sua malattia, mostrando i certificati che l’attestano.
 A mettere in dubbio la patologia o, meglio, la gravità della forma di Sla di cui è affetto il medico e assessore regionale Mario Melazzini, è il Comitato 16 novembre, l’associazione dei malati di Sclerosi laterale amiotrofica, che due mesi fa su questa vicenda aveva presentato un esposto.

 La denuncia si è trasformata in un procedimento penale.
 E anche se la procura di Pavia guidata da Gustavo Cioppa ha chiesto l’archiviazione, il procedimento è andato avanti lo stesso. Il Comitato, infatti, si è opposto alla possibilità che la discussione attorno alla sperimentazione a base di un farmaco e di infusione di cellule staminali che avrebbe consentito a Melazzini «miglioramenti miracolosi», venga chiuso.





1 commento:

Fabio e Fabrizio ha detto...

PAVIA. Davanti al giudice, ieri mattina, ha parlato della sua malattia, mostrando i certificati che l’attestano. A mettere in dubbio la patologia o, meglio, la gravità della forma di Sla di cui è affetto il medico e assessore regionale Mario Melazzini, è il Comitato 16 novembre, l’associazione dei malati di Sclerosi laterale amiotrofica, che due mesi fa su questa vicenda aveva presentato un esposto. La denuncia si è trasformata in un procedimento penale. E anche se la procura di Pavia guidata da Gustavo Cioppa ha chiesto l’archiviazione, il procedimento è andato avanti lo stesso. Il Comitato, infatti, si è opposto alla possibilità che la discussione attorno alla sperimentazione a base di un farmaco e di infusione di cellule staminali che avrebbe consentito a Melazzini «miglioramenti miracolosi», venga chiuso.

Ieri, dunque, si è svolta l’udienza per decidere se archiviare l’accusa a carico di Melazzini oppure dare vita a un processo. Ma cosa viene contestato di preciso al medico e assessore? Nei confronti di Melazzini è stato ipotizzato il reato di «abuso della credulità popolare». Un’accusa, tutta da provare, che sembra muoversi su due fronti. Il primo è quello di avere tenuto nascosto agli altri malati – dice l’associazione – la sperimentazione stessa. Il medico aveva ammesso di avere ottenuto, dopo quella cura, importanti risultati, arrivando a muovere un braccio che prima non riusciva a muovere. «Ma prima di quella dichiarazione Melazzini aveva attribuito i suoi miglioramenti all’adrenalina che aveva in corpo – spiegano dal Comitato –. Questa è un’offesa all’intelligenza umana e alla sofferenza di tanti malati».

Ma l’associazione dei pazienti ha chiesto chiarimenti anche sulla patologia di cui Melazzini soffre. Il ragionamento dell’accusa, in sintesi, è questo: se il medico ha ottenuto davvero questi miglioramenti con una cura non ancora riconosciuta o si è di fronte a un miracolo oppure «Melazzini non ha una forma grave di Sla e le voci sul trattamento infondono solo false speranze ai malati».

«Di sicuro – dicono ancora dal Comitato – Melazzini non ha la forma di Sla che potrebbe avere un ammalato conclamato, tracheotomizzato, allettato, muto e bisognoso di assistenza continua. Della Sla esistono sette tipologie diverse, ma resta sempre una malattia degenerativa. Ecco, in attesa che qualcuno ci dica che è stata trovata una cura, resta la realtà che chi è affetto di Sla peggiora sempre. Melazzini, al contrario, ha perfino recuperato funzionalità perdute». Se in questo dibattito possano esserci anche risvolti penali lo dirà il gip Erminio Rizzi nei prossimi giorni.