mercoledì 5 dicembre 2012

 Nessun effetto collaterale dal
trapianto di cellule staminali
Angelo Vescovi, direttore scientifico di Neurothon e direttore dell'Irccs casa Sollievo della Sofferenza di San Pio (San Giovanni Rotondo) che coordina la sperimentazione insieme, per la parte neurologica, a Letizia Mazzini, responsabile del Centro Sla
dell'Ospedale Maggiore della Carità (Novara).





1 commento:

Fabio e Fabrizio ha detto...

Prosegue la sperimentazione sulla sclerosi laterale amiotrofica (Sla) che ha portato qualche mese fa al primo trapianto al mondo di cellule staminali cerebrali umane: lo studio non ha rilevato al momento «nessun effetto collaterale o avverso nè da parte delle cellule nè dell'intervento».

Ne ha parlato Angelo Vescovi, direttore scientifico di Neurothon e direttore dell'Irccs casa Sollievo della Sofferenza di San Pio (San Giovanni Rotondo) che coordina la sperimentazione insieme, per la parte neurologica, a Letizia Mazzini, responsabile del Centro Sla dell'Ospedale Maggiore della Carità (Novara).

Vescovi è intervenuto all'Interclub del Rotary Milano Porta Vercellina, Rotary Monforte, Rotary Milano Ovest, Rotary Arco della Pace, Rotary San Babila a Milano. Presente in video anche Monsignor Vincenzo Paglia, vescovo di Terni – Narni – Amelia, presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia e presidente di Neurothon, l'Associazione no-profit fondata da Vescovi per promuovere la sperimentazione sulle cellule staminali cerebrali per la cura delle malattie neurodegenerative e fermo sostenitore della ricerca.

Monsignor Paglia, quale, nel ringraziare il presidente del Rotary Club Milano Porta Vercellina Cesare Valli e gli altri convenuti, ha sottolineato: «La ricerca del professor Vescovi, che sostengo da oltre 10 anni, è unica nel suo genere. Le malattie neurodegenerative sono terribili e c'è bisogno di tanta solidarietà, verso i malati e verso le loro famiglie. Per continuare, questo progetto ha bisogno dell'aiuto di tutti quanti vogliano contribuire a dare a chi ne ha bisogno la speranza di una cura».

Sono quattro ad oggi i pazienti reclutati con cadenza quasi mensile, dal trial clinico di fase 1 autorizzato dall'Istituto Superiore di Sanità. Il trattamento, in questa prima fase, prevede il trapianto di cellule staminali cerebrali umane, prodotte nella Banca delle Staminali Cerebrali di Terni, nelle corna anteriori del midollo spinale di pazienti affetti da Sla.

Grazie ad una tecnica tutta italiana, messa a punto nel 1996 da Vescovi, professore di biologia cellulare all'università Bicocca di Milano, è stato realizzato il 25 giugno scorso il primo trapianto al mondo che impiega cellule staminali cerebrali scevre da qualunque problematica etica, poichè provenienti da un frammento di tessuto cerebrale prelevato da un singolo feto deceduto per cause naturali, utilizzando una procedura analoga a quella della donazione volontaria di organi negli individui adulti.

Le cellule da questo donatore saranno sufficienti per l'intera sperimentazione e per quelle successive che la stessa equipe sta già organizzando su altre malattie neurodegenerative, in collaborazione anche con cliniche europee e statunitensi.

La prima fase di questo protocollo sarà completata con il trapianto bilaterale in un altro paziente, nel mese di febbraio.

Il passo successivo sarà la trasmissione di tutti i dati disponibili all'Istituto Superiore di Sanità per il via libera alla seconda fase, che prevede il trapianto in zone più alte del midollo spinale, cioè in regione cervicale.