martedì 31 luglio 2012

Gli agricoltori si ammalano di SLA
come e più dei calciatori...
Nel 2011 in Piemonte sono stati diagnosticati 123 casi di SLA tra gli agricoltori, con un'incidenza di gran lunga superiore alla media.
E' quanto emerge da un fascicolo aperto
dalla Procura di Torino

3 commenti:

Fabio e Fabrizio ha detto...

- Gli agricoltori si ammalano di sclerosi laterale amiotrofica come e più dei calciatori a causa del contatto continuo con i pesticidi. Al momento è un’ipotesi sulla quale sta lavorando la Procura di Torino, la stessa che ha in esame i casi di Sla tra i calciatori. Un’ipotesi che spiegherebbe il meccanismo per cui l’incidenza della terribile malattia, che annulla tutti i movimenti muscolari compresi quelli della parola e della respirazione fino a portare inesorabilmente alla morte, sia così alta tra coloro che sono a contatto l’erba dei campi di calcio.

Per il momento ci sono due certezze. La prima, che risale all’inizio dello scorso decennio, è che la Sla colpisce i calciatori 24 volte di più rispetto alle altre persone. I casi mortali accertati tra ex professionisti o dilettanti di lungo corso sono circa 50. La seconda, che invece è emersa negli ultimi giorni, è che nel solo Piemonte, nel 2011, sono stati censiti 123 agricoltori che sono stati dimessi dagli ospedali con la diagnosi della terribile patologia. Se confermata dal prossimo ampliamento - temporale e spaziale - dello studio, l’incidenza sarebbe quindi addirittura superiore a quella riscontrata tra i calciatori.

Secondo il pubblico ministero torinese Raffaele Guariniello, che oggi come allora coordina le indagini in un fascicolo di atti relativi (quindi al momento senza ipotesi di reato né indagati), la correlazione tra le due professioni sarebbero i pesticidi usati nei campi agricoli e in quelli sportivi per salvaguardare le colture e i tappeti verdi.

Secondo i consulenti del magistrato, si tratta di andare più a fondo nello studio, per esempio cercando di capire in quale settore dell’agricoltura abbiano operato coloro che si sono ammalati e, tra le altre categorie di persone che hanno contratto la patologia, se vi siano persone che abbiano fatto i contadini in passato. Poi si tratterà di capire quali siano i prodotti che vengono utilizzati nei settori agricoli dove si registrerà la maggiore incidenza, sempre che ne emergano. Tra gli ex calciatori rimasti vittime della Sla vi sono l’ex capitano del Genoa, Gianluca Signorini, scomparso nel 2002 all’età di 42 anni, l’ex capitano dell’Avellino, Adriano Lombardi, morto nel 2007 a 62 anni, e l’ex commissario tecnico della nazionale Fulvio Bernardini, morto nel 1984 a 79 anni. Tra coloro che stanno combattendo contro il morbo c’è Stefano Borgonovo, ex attaccante di Como, Milan e Fiorentina, che ha 46 anni.

Anonimo ha detto...

Sarebbe necessario indagare sulle sostanze potenzialmente tossiche che potrebbero trovarsi non solo in agricoltura e giustificare così altri casi non appartenenti alle categorie oggetto dell'indagine. Si aprirebbe la via a percorsi giudiziari volti all'ottenimento di risarcimenti da parte dei soggetti che emettono tali sostanze.

Pino ha detto...

I PESTICIDI NON CAUSANO LA SLA!

Chiedendo il permesso vorrei aggiungere il mio commento riguardo ai pesticidi che causerebbero la Sla.
La notizia recentissima è che, si sono riscontrati molti agricoltori ammalati della Sla in Piemonte, si ipotizza che la malattia neuromuscolare sia causata dai pesticidi e diserbanti usati in agricoltura.
Si riferisce che cè una possibile correlazione con i giocatori di calcio, i quali si ammalerebbero della Sla a causa degli stessi pesticidi sparsi nei campi di gioco.
Una riflessione però è necessaria, la Sla è stata identificata per la prima volta in alcuni contadini nel 1860 dal medico francese Dottor Jean-Martin Charcot, ma, sappiamo bene, che in quegli anni i pesticidi ancora non esistevano, e allora qual'è stata la causa che ha provocato la Sla ai contadini nel 1860?
Sia gli agricoltori-contadini che i giocatori di calcio hanno una cosa in comune, queste due occupazioni possono essere entrambe ATTIVITA' ANAEROBICHE PROLUNGATE.
Praticando queste due attività a causa dei frequenti e abituali sforzi fisici, le Persone possono ridurre gli ATTI RESPIRATORI, cioè, compiendo lo sforzo chi più chi meno, le Persone trattengono il respiro, causandosi le ripetute desaturazioni di ossigeno e la conseguente carenza transitoria di Ossigeno Disciolto nel sangue.
La ripetuta carenza di Ossigeno Disciolto causa la riduzione dell'Attività Elettrica nei Motoneuroni e nelle altre Cellule del Cervello, provocando la neurodegenerazione progressiva che si riscontra nella Sla.
Una prova di quello che sto dicendo è la seguente: i contadini quando non cerano ancora i mezzi meccanici agricoli, e in parte anche ora, per la piantumazione di alberi da frutta, o di altri alberi, scavavano le buche nel terreno con gli attrezzi manualmente, queste buche potevano essere centinaia, migliaia, quindi le Persone potevano praticare questo lavoro continuativamente per mesi o per anni, questa è una delle Attività Anaerobiche Prolungate, svolgendo la quale se la Persona non respira adeguatamente può causarsi la Sla.