Ha 60 anni e la "Sla": staccatele la spina.......
Lei ha sessant’anni, la chiameremo Maria, gli ultimi quindici dei quali trascorsi nel letto
di una casa di cura di Mesagne, la Iris.
Un’esistenza felice sino alla comparsa dei primi, terribili, sintomi della “Sla”,
la sclerosi laterale amiotrofica conosciuta anche come “morbo di Lou Gehrig”,
dal nome del giocatore americano di baseball che ne fu la prima vittima accertata.
Ora è ricoverata nel reparto di Rianimazione dell’ospedale “Perrino” di Brindisi.
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di Gianmarco Di Napoli - Lei ha sessant’anni, la chiameremo Maria, gli ultimi quindici dei quali trascorsi nel letto di una casa di cura di Mesagne, la Iris. Un’esistenza felice sino alla comparsa dei primi, terribili, sintomi della “Sla”, la sclerosi laterale amiotrofica conosciuta anche come “morbo di Lou Gehrig”, dal nome del giocatore americano di baseball che ne fu la prima vittima accertata. Ora è ricoverata nel reparto di Rianimazione dell’ospedale “Perrino” di Brindisi. La malattia sta seguendo il suo corso irreversibile e per farla continuare a vivere è necessario sottoporla a una tracheotomia, un intervento che le consentirebbe di respirare meccanicamente. Ma la famiglia non intende firmare l’autorizzazione e persino lei, questa donna coraggiosa che da tre lustri combatte contro un male terribile, ha fatto capire di essere contraria. Perché è perfettamente cosciente e vigile. Un caso terribile e doloroso, un dramma nel dramma che ricorda per certi versi la lunga querelle di Eluana Englaro, la donna per la quale - dopo una lunga battaglia giudiziaria e civile - la famiglia ottenne l’interruzione dell’alimentazione forzata.
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