domenica 4 marzo 2012

Brindisys, questo il nome del nuovo sistema, sviluppato da parte degli studiosi della Fondazione Santa Lucia IRCCS di Roma, in collaborazione con la Fondazione AriSLA e AISLA.
Nella fattispecie Brindisys è un prototipo in grado di far compiere azioni semplicemente attraverso l’impulso inviato dal cervello.









1 commento:

  1. I pazienti affetti da SLA (Sclerosi Laterale Amiotrofica), da oggi avranno un utile strumento su cui poter contare, e attraverso il quale poter svolgere alcune semplici azioni della vita quotidiana.

    Si tratta di un particolare dispositivo, ideato e realizzato proprio in Italia.

    Brindisys, questo il nome del nuovo sistema, sviluppato da parte degli studiosi della Fondazione Santa Lucia IRCCS di Roma, in collaborazione con la Fondazione AriSLA e AISLA.

    Nella fattispecie Brindisys è un prototipo in grado di far compiere azioni semplicemente attraverso l’impulso inviato dal cervello.
    Sfruttando gli input cerebrali, un’apposita cuffia (posizionata sulla testa dell’eventuale paziente) è in grado di raccogliere tali stimoli e di “trasferirli” in un piccolo dispositivo.
    Da quest’ultimo, gli stimoli, divenuti dei veri e propri “comandi”, vengono a loro volta trasferiti a un tablet, il quale provvede a eseguire l’azione impartita.

    E, tra le operazioni che il dispositivo è in grado di trasformare da semplici stimoli cerebrali in azioni, spicca ad esempio accendere o spegnere una luce, oppure aprire una porta.
    Attraverso lo stesso sistema si può addirittura arrivare a “comunicare” attraverso alcune parole o intere frasi.

    Si tratta quindi di un’invenzione potenzialmente rivoluzionaria, soprattutto per le persone affette da SLA in stadio avanzato, volta a migliorare le loro condizioni e lo svolgimento di alcune azioni quotidiane.

    Altra peculiarità importante relativa a Brindisys riguarda la non invasività dell’intero sistema.
    A differenza di altri prototipi simili già sperimentati in passato, il sistema Brindisys risulta assolutamente non invasivo, di facile applicazione e senza conseguenze o “effetti collaterali” eventualmente connessi al suo utilizzo.

    Il progetto è in fase di sperimentazione, e nel prossimo futuro potrebbe essere quindi immesso sul mercato, dati i possibili molteplici campi di applicazione di tale sistema.

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