tag:blogger.com,1999:blog-4533954333384499647.post7026944655099392599..comments2023-07-26T11:54:51.738+02:00Comments on Unirsi contro la SLA: Fabio e Fabriziohttp://www.blogger.com/profile/02253071031154147581noreply@blogger.comBlogger1125tag:blogger.com,1999:blog-4533954333384499647.post-20435839916969259862013-06-19T17:43:30.259+02:002013-06-19T17:43:30.259+02:00Scienziati israeliani hanno sviluppato in laborato...Scienziati israeliani hanno sviluppato in laboratorio un nuovo peptide in grado di proteggere e ripristinare le comunicazioni tra le cellule nervose. Una risorsa contro le malattie neurodegenerative<br />lm&sdpBuone notizie sul fronte cervello e una sua possibile compromissione nelle funzioni. Scienziati dell’Università di Tel Aviv hanno sviluppato una proteina, o peptide, capace di proteggere e ripristinare le funzioni cerebrali. La scoperta potrebbe essere essenziale nelle malattie neurodegenerative e in tutti quei casi di compromissione delle facoltà cerebrali come il declino cognitivo, la demenza o la malattia di Alzheimer, ma anche nei casi di SLA (la Sclerosi Laterale Amiotrofica), e la malattia di Parkinson.<br /><br />La nuova proteina, chiamata dai ricercatori NAP o Davunetide, andrebbe ad agire direttamente su quella che è nota come “rete di microtubuli”, che è una parte cruciale del nostro sistema nervoso. Questa rete agisce come una sorta di sistema di trasporto all’interno delle cellule nervose, portando proteine essenziali e consentendo la comunicazione cellula-cellula.<br />Accade tuttavia che nelle malattie neurodegenerative detta rete si guasti, con una conseguente ripercussione negativa sulle abilità motorie e le funzioni cognitive.<br />Il nuovo peptide, sviluppato dalla prof.ssa Illana Gozes e colleghi della Tel Aviv University’s Sackler Faculty of Medicine, avrebbe una doppia capacità: quella di proteggere e ripristinare le funzioni dei microtubuli.<br /><br />La ricerca che ha portato allo sviluppo del peptide è partita dall’utilizzo di un composto derivato dalla proteina ADNP, che si occupa della regolazione di oltre 400 geni ed è fondamentale per lo sviluppo e la formazione di cervello, memoria e comportamento.<br />Dopo questa prima fase, i ricercatori israeliani – tra cui il dottor Yan Jouroukhin e Regin Ostritsky – hanno condotto una serie di test su modelli animali con danni ai microtubuli.<br />I risultati dei test, pubblicati su Neurobiology of Disease, mostrano che nei topi con sintomi associati a neurodegenerazione, questi migliorassero in modo significativo: il peptide NAP è stato in grado di mantenere o ripristinare il trasporto di proteine e altri materiali nelle cellule.<br /><br />Un successivo studio condotto da un team di ricerca del Regno Unito, e pubblicato sulla rivista Molecular Psychiatry, ha poi confermato quanto suggerito dai risultati dei ricercatori israeliani, mostrando un’effettiva azione del NAP.<br />Il peptide NAP potrebbe dunque essere uno strumento efficace nella lotta contro alcuni degli effetti più debilitanti delle malattie neurodegenerative.<br /><br />La prof.ssa Gozes ricorda che più ricerca deve essere condotta per scoprire come ottimizzare l’uso di PNA come trattamento, compresi i pazienti che possono beneficiare maggiormente dell’intervento, tuttavia i risultati sono promettenti e indicano questo peptide potrebbe divenire un buon trattamento per le conseguenze delle malattie neurodegenerative. <br /><br />Fabio e Fabriziohttps://www.blogger.com/profile/02253071031154147581noreply@blogger.com